Se fotografiamo una superficie piana (o che, comunque, possa essere considerata tale) rispettando il parallelismo tra il piano contenente il materiale sensibile e la superficie stessa, l'immagine fotografica sarà la rappresentazione in scala della superficie considerata.
In figura viene presa in considerazione una sezione orizzontale: il segmento AB si proietterà nel segmento A1B1. Invertendo il senso di proiezione, l'immagine fotografica si proietterà sul segmento stesso AB, se la distanza di rispresa D sarà uguale a quella di proiezione D1, altrimenti avrà dimensione maggiore o minore secondo che la distanza di proiezione sarà superiore o inferiore a quella di ripresa D. Dalla figura è facile desumere che, grazie alla similitudine dei triangoli aventi per vertice il centro di proiezione, l'immagine fotografica è riprodotta in una scala uguale al rapporto fra la distanza principale C e quella di ripresa D. Con la stessa logica è possibile ricavare il rapporto (e quindi la scala) tra l'immagine fotografica (negativo) e la sua proiezione (positivo).