ANTONIO DADDABBO
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La fotogrammetria architettonica.
La fotogrammetria è una tecnica che consente di determinare la forma, le dimensioni e la posizione di un oggetto tramite due fotografie di questo.
Le applicazioni di questa tecnica di rilievo si estendono alla Topografia, all'Architettura, all'Industria, alla Medicina, all'Idraulica, alla Microscopia, all'Astronomia, alla Meccanica, alla Zoologia, all' Agricoltura, ecc.
E' evidente che, al variare del campo di applicazione, variano i problemi, le attrezzature e soprattutto il linguaggio della restituzione .
Si dovrebbe parlare di fotogrammetria medica, industriale, astronomica, idraulica ecc., non per fare una semplice classificazione, ma per evidenziare diversità di esigenze e di mentalità per ogni campo di applicazione.
Restituire con curve di livello, per esempio, il rilievo di incidenti stradali, significherebbe rendere assurda l'applicazione della fotogrammetria all'infortunistica stradale
La nuova dizione di "fotogrammetria architettonica" si rende oggi necessaria per superare le polemiche tra gli utenti della fotogrammetria per fini topografici e coloro che vedono nella fotogrammetria un mezzo per "ibernare", nel modo più rapido possibile, le bellezze culturali e naturali soggette ad un continuo deterioramento,
Pur essendosi sviluppata notevolmente negli ultimi anni come branca della Topografia, la fotogrammetria architettonica affonda le sue origini nel lontano 1858, quando l'architetto tedesco Albrecht Meydenbauer, avendo rischiato la vita per eseguire con misure dirette il rilievo della cattedrale di Wetzlar, ebbe l'idea di utilizzare per tali lavori la fotografia.
Il metodo di rilievo fu presentato ufficialmente nel 1865/66 con il nome di "fotometrografia" e consisteva in una serie di costruzioni grafiche ottenute con misure rilevate da più fotografie.
Quasi contemporaneamente in Francia, in seguito all'invenzione della fotografia, il capitano Aimé Laussedat dimostrava di poter rilevare un monumento con l'ausilio di una coppia di fotografie ed alcune misure dirette, secondo un metodo da lui chiamato " metrofotografia ".
La prima grande affermazione in campo internazionale della fotogrammetria architettonica si è avuta nel 1956, in occasione del rilievo dei templi della Nubia, presentato dallo Istituto Geografico Nazionale di Parigi.
Il luglio 1968 segna la nascita ufficiale della fotogrammetria architettonica: una relazione su "la fotogrammetria applicata al rilievo di monumenti e ambienti urbani" viene presentata alla Conferenza del Consiglio Internazionale dei Monumenti e degli Ambienti Urbani (ICOMOS) - Saint Mandé, Francia, 4/6 luglio 1968 - e al XI Congresso Internazionale di Fotogrammetria (ISP) tenuto a Losanna, Svizzera, nel periodo 8/20 luglio 1968.
A seguito di tali riunioni, le due organizzazioni internazionali decidono di costituire un Comitato Internazionale di Fotogrammetria Architettonica (CIPA), che si riunisce per la prima volta a Parigi il 18/19 giugno 1970. Scopo di questa organizzazione internazionale è la raccolta e la diffusione di tutte le informazioni relative alla fotogrammetria applicata all'Architettura e riguardanti gli equipaggiamenti, i metodi, i lavori effettuati, l'insegnamento, la bibliografia.
Queste informazioni sono fornite da una rete di corrispondenti costituitasi progressivamente.
Il Comitato fa la sintesi delle informazioni raccolte e provvede alla diffusione di esse tramite un bollettino.
Nella seconda riunione del Comitato (Praga, 5/6 luglio 1971) si decide di allargare il campo della "fotogrammetria architettonica" all'Archeologia (ivi compresi i reperti archeologici) ed agli ambienti urbani (comprese le grotte aventi valore storico). A questa riunione era presente il prof. ing. Raffaele De Vita, responsable della
Sezione stereofotogrammetrica per il rilievo dei monumernti e degli ambienti urbani dell'Istituto di Architettura e Urbanistica della Facoltà d'Ingegneria di Bari.
Nel marzo 1972 si tiene, presso il Politecnico Federale di Zurigo, il 1° Corso Internazionale di Fotogrammetria Architettonica, dove gli unici italiani presenti erano il l'arch. Cesare Cundari dell'Università di Napoli e l'ing.
Antonio Daddabbo dell'Università di Bari. In questa occasione la Wild-Heerbrugg presenta la camera terrestre universale Wild P31, le cui caratteristiche tecniche stanno a dimostrare come il problema del rilievo di monumenti sia stato recepito anche da grandi case costruttrici di apparecchi topografici.
Nel maggio 1975 si tiene a Heerbrugg (Svizzera) il 2° Corso Internazionale di Fotogrammetria Architettonica.
Anche in questa occasione la Wild presenta un nuovo tipo di camera terrestre universale : la Wild P31 con focale 45 mm, il cui obiettivo super-grandangolare non pone più limiti alle riprese nei vicoli dei centri storici.