Conversano. 1 novembre (d. r.) - Per iniziativa del Centro conversanese ricerche di storia ed arte ha avuto luogo nella sala convegni del Monastero di S. Benedetto un incontro, presieduto dal sen. Pietro Mezzapesa, componente della Commissione beni culturali del Senato, di pubblici amministratori, dirigenti di associazioni culturali ed amatori di storia ed arte dei Comuni di Castellana, Polignano, Mola, Monopoli, Putignano e Conversano.
Nel corso della riunione sono stati affrontati numerosi problemi inerenti soprattutto l'organizzazione della ricerca ai vari livelli e la catalogazione dei beni artistici, mettendo specialmente in risalto la precaria situazione in cui versano i centri di ricerche, attualmente affidati ai sacrifici di pochi « animatori » e in particolar modo all'abnegazione e all'entusiasmo dei giovani. E' stato, tra l'altro, auspicato che il Ministero per i beni culturali possa al più presto e tangibilmente intervenire nell'organizzazione della vasta materia con una politica chiara ed inequivocabile, finalizzata alla salvaguardia e alla conservazione del prezioso patrimonio storico ed artistico, esercitando l'indispensabile funzione di coordinamento tra le varie iniziative intraprese, pur nell'ambito delle singole autonomie, a livello regionale, provinciale e comunale.
Il sen. Mezzapesa, preso atto della situazione così come è stata descritta dagli appassionati interventi dei numerosi presenti, si è impegnato a sostenere le significative iniziative di lavoro dei centri di ricerche del Sud-Barese, mettendole adeguatamente in luce nella sede competente. Fra le altre e stata particolarmente "caldeggiata" perché risponde molto bene alle finalità istituzionali dei centri, quella riguardante la "stereofotogrammetria per il rilievo dei monumenti ed ambienti urbani", affiancando l'opera della competente sezione, che sin dal 1962 è stata istituita presso l'Istituto di architettura ed urbanistica della facoltà di ingegneria dell'Università di Bari e attualmente affidata all'ing. Antonio Daddabbo.
E' stato sottolineato che oggi, dopo 15 anni di intensa attività, la sezione barese e giunta ad una metodologia di rilievo architettonico di notevole valore scientifico. I tempi di ripresa che si realizzano sono passati dalle cinque ore dei primi anni ai cinque-dieci minuti attuali comprese le operazioni di montaggio e smontaggio delle moderne apparecchiature. Per comprendere l'importanza veramente "rivoluzionaria" dell'attuale metodologia, si pensi a come si operava anni addietro, quando per effettuare con il metodo tradizionale (quello topografico) lo stesso rilievo, due operatori dovevano impiegare diverse settimane, sempre che il complesso monumentale da rilevare fosse accessibile e di limitate dimensioni.
Interessante sul piano scientifico e chiaramente stimolante per i fini per i quali la stereofotogrammetria può essere "fruttata" (costituzione di un catalogo di beni culturali tale da consentire sia lo studio dei monumenti danneggiati sia la redazione di idonei progetti di restauro o addirittura di ricostruzione: si pensi alla drammatica esperienza del Friuli, ove quasi tutti i preziosi monumenti sono andati distrutti) è stata la dimostrazione pratica fornita dallo stesso ing. A. Daddabbo, che, appositamente invitato dal Centro ricerche di Conversano, ha rilevato con le costosissime moderne attrezzature alcuni monumenti cittadini, fra cui la Cattedrale romanico-pugliese, il Castello normanno, la chiesetta "basiliana" quadrilobata di S. Caterina.
Rifacendosi a questi significativi esempi l'ing . Daddabbo ha quindi illustrato le varie fasi operative della nuova metodologia del rilievo tridimensionale, soffermandosi sulle più importanti: la ripresa dei beni individuali, consistente nel "fissare" l'oggetto su particolari lastre riproducenti coppie di fotografie, e 1a restituzione che può essere fatta anche a distanza di anni e che consente di proiettare le coppie di fotografie in modo da ricostruire l'oggetto secondo l'orientamento fissato nella ripresa e, grazie all'ausilio di un cervello elettronico, completare o aggiornare il rilievo con notizie storiche, opportunamente memorizzate, dando allo studioso e al restauratore tutti gli elementi necessari per le proprie ricerche con l'esatta riproduzione dell'opera e, su richiesta, la sua rappresentazione grafica in un rapporto chiaro e fedele. "Sono questi dunque i mezzi- ha concluso l'ing. Daddabbo - che la tecnica più avanzata mette a disposizione di tutti coloro che affermano di battersi in difesa dei beni culturali".