IL CONCORSO PER LA NUOVA SEDE
DELL'ISTITUTO MAGISTRALE DI TERLIZZI
GIOVANNI FUZIO
Nonostante i tempi ristrettissimi e la quasi assenza di premi, il concorso regionale per la progettazione della " soluzione distributivo-architettonica " della nuova sede dell'Istituto Magistrale di Terlizzi, ha registrato un indubbio successo.
Quattordici progetti, quasi tutti di elevato livello, hanno infatti dimostrato la validità dell'iniziativa del dott. Domenico Di Gioia, Commissario Prefettizio al Comune. Una iniziativa invero singolare perché, per quanto è a mia conoscenza, negli ultimi anni nessuna Amministrazione Comunale di Puglia e, tanto meno, alcun Commissario Prefettizio, ha indetto concorsi per la progettazione dei numerosi edifici scolastici che si vanno realizzando o progettando.
Ed a ciò va aggiunto, avvenimento ancora più raro, la pubblicizzazione dei risultati attraverso la mostra, organizzata nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale di Terlizzi, di tutti i progetti partecipanti al concorso: segno questo della serietà con cui è stata condotta tutta l'operazione.
Trentacinque giorni di tempo per progettare il complesso scolastico, sia pure nella scala al 200, hanno certamente avuto un notevole peso nell'approfondimento del tema si da dare un concreto vantaggio agli "specialisti" del settore.
E' immediatamente riscontrabile, infatti, nell'esame dei progetti, una loro netta distinzione in tre categorie: da un lato progetti che, per quanto discutibili su un piano architettonico più generale, dimostrano da parte dei loro autori una indubbia padronanza del tema (ad esempio i progetti contraddistinti dai motti: Algoritmo, Annaleda, Coclea, Etabeta, Spazio 1+1); d'altro lato progetti i di cui autori, non tenendo conto (e alle volte quasi del tutto) delle normative
sull'edilizia scolastica, hanno posto ogni attenzione nella ricerca di elaborate soluzioni spaziali (ad esempio i progetti contraddistinti dai motti: Mediterraneo Uno, Daniela, Tuvyoex); ed, infine, quei progetti che chiaramente mostrano di essere stati tirati via in modo particolarmente frettoloso.
I progetti premiati risultano tutti compresi nella prima categoria.
Tutti conoscono l'attuale situazione della nostra edilizia scolastica. Le rigide " norme " (tra l'altro prima variate, poi ripristinate in toto con la sospensione della nuova normativa) hanno negli ultimi anni imposto schemi particolarmente vincolanti: edifici teoricamente flessibili ed adattabili alle mutevoli esigenze didattiche, ma concretamente tanto staticamente fissi da dovere sempre ad essi adattare la didattica; nessuna, o quasi, importanza agli aspetti formali. Al limite le baracche (e quante se ne sono montate e ancora esistono nelle nostre città).
In questa situazione di profondo disagio il concorso di Terlizzi ha dato il via ad una reazione: i progetti più significativi ad esso presentati sono chiaramente tesi ad affermare che l'architettura ha un ruolo pedagogico fondamentale ed irrinunciabile e che l'organismo scolastico non e più destinato soltanto agli allievi: deve diventare un "polo", un centro comunitario disponibile con le sue attrezzature culturali e sportive per gli adulti della comunità specialmente nelle ore serali. E se tale deve essere, deve possedere una propria fisionomia, deve costituire "segno" nel contesto urbano entro cui va ad inserirsi.
E' questo il più interessante risultato del concorso di Terlizzi: l'avere verificato come anche "in periferia" si sia chiaramente innescato un processo di rinnovamento culturale in ordine a questi problemi.
Risultato, del resto, chiaramente sancito dalle conclusioni della Commissione Giudicatrice, nonostante in essa trovino sempre confluenza le più varie e disparate modalità di misura del valore di ogni singola soluzione architettonica.
La Commissione giudicatrice, presieduta dal dott. Domenico Di Gioia, Commissario Prefettizio al Comune di Terlizzi, e composta dal dott. Pietro Montesanti, Vice Prefetto Vicario della Provincia di Bari; dal prof. Adamo Mastrorilli, Provveditore agli Studi di Bari; dall'ing. Pasquale Celati, Ingegnere Capo del Genio Civile di Bari; dagli ingg. Marcello Indrio e Giovanni Fuzio per l'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bari; dall'ing. Gioacchino Massarelli, Ingegnere reggente l'Ufficio Tecnico del Comune di Terlizzi; ha assegnato:
- il primo premio al progetto contraddistinto dal motto ALGORITMO perché "con la calibrata individuazione degli spazi interni, dei percorsi, delle attrezzature, presenta l'intero organismo funzionalmente omogeneo e quindi unitariamente caratterizzato a livello architettonico, pur restando volumetricamente e quindi economicamente contenuto";
- il secondo premio al progetto contraddistinto dal motto COCLEA perché "presenta un contributo innovatore nella tipologia scolastica che ha consentito, con la eliminazione delle barriere architettoniche, una unitarietà spaziale caratterizzante in modo particolarmente valido tutto il complesso";
- il terzo premio al progetto contraddistinto dal motto ETABETA '70 perché "con qualificata soluzione volumetrica mantiene una sostanziale chiarezza di impianto distributivo e di semplicità costruttiva";
- ed ha segnalato all' Amministrazione il progetto contraddistinto dal motto SPAZIO 1+1 perché " presenta una soluzione distributiva di particolare interesse anche nella previsione di utilizzazioni a tempo pieno dell'organismo scolastico ".
Progetti rispettivamente elaborati da: ing. Giuseppe Di Bari, ingg. Giambattista De Tommasi e Giambattista La Notte, ingg. Antonio Daddabbo e Nicola De Venuto, ingg. Michele Conte e Gaetano Fano.
Dalle relazioni allegate ai progetti:
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PROGETTO ETABETA '70, ing. Antonio Daddabbo, ing. Nicola De Venuto.
Il nucleo costitutivo di tutti gli ambienti necessari alla funzionalità scolastica è stato predisposto a piano rialzato sviluppando poi le aule nei due piani superiori.
Ogni ambiente è stato progettato tenendo presente la normativa dell'edilizia scolastica, tenendo fisso il concetto che i percorsi fossero i più rapidi e snelli possibili pur ottenendo un funzionamento settoriale.
Di seguito sono specificati piano per piano le destinazioni delle varie superfici.
1. Piano rialzato.
A tale piano sono ubicati:
- l' atrio al quale si accede da un portico attraverso due ingressi.
Il primo, a sinistra della guardiola del custode, destinato al pubblico; il secondo per gli alunni.
- gli uffici sistemati a sinistra dell' atrio si articolano in sala professori, presidenza, attesa, segreteria, archivio.
Il gruppo uffici presenta inoltre la caratteristica di essere autonomamente funzionante nei periodi in cui la scuola rimane chiusa, senza cioè che sia in qualche modo impegnata la zona destinata agli alunni.
Nell' atrio, adiacente al portico, trovasi la sala visita medica con annesso w.c. e sala attesa. L'auditorium ha accesso diretto dall'atrio. Presenta il pavimento con andamento curvilineo per consentire una buona visibilità da ogni singolo posto. Posteriormente al palcoscenico è sistemata l'aula per il canto corale alla quale si accede sia dall'auditorium, sia direttamente dall'atrio attraverso un corridoio.
Alla biblioteca si accede dal largo corridoio dirimpetto all'atrio d'ingresso; sono previsti scaffalature, tavoli di lettura, schedari.
Di fronte alla biblioteca sono ubicati la sala da disegno con annesso deposito modelli e l'aula di scienza con annesso sala preparazioni.
Lungo un secondo corridoio perpendicolare al primo sono ubicati l'aula di chimica con annesso laboratorio e l'aula di fisica con annesso locale per esperimenti. Tutte e due le aule sono servite da locali per la preparazione, di officina, camera di proiezione e camera oscura.
Le palestre sono divise da una parete mobile, in modo da potersi usare per attività anche esterna alla scuola. Sono servite da due gruppi di spogliatoi docce - w. c-, uno per gli uomini ed uno per le donne.
1° Piano, 2° Piano.
A tale quota sono sistemati 2 nuclei ciascuno di 6 aule. Tali nuclei sono collegati da un largo corridoio ove si affacciano i servizi e le scale