da
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
di Sabato 1° marzo 1958 - pag. 4
Una strana processione sotto la pioggia per eludere
la sorveglianza della Polizia - Il sollecito intervento del Rettore e del
Senato accademico è valso a far riaprire l'edificio.
A sinistra gli studenti sostano davanti al portone di via Crisanzio
e attraverso lo "spioncino" si informano sugli sviluppi della
situazione interna. A destra, la freccia indica accanto all'orologio il
"campanaro", pronto ad eseguire eventuali segnali di... allarme
(foto Ficarelli)
La seconda delle tre giornate di sciopero generale degli universitari
è stata quanto mai movimentata. Com'è noto, i goliardi baresi
aderiscono all'agitazione indetta su scala nazionale dalla Giunta Esecutiva
dell'UNURI, in segno di protesta contro la mancata adozione da parte degli
organi competenti, dei provvedimenti per la modifica del Regolamento dell'Esame
di Stato, più volte richiesti. Giovedì, primo giorno di sciopero,
trascorse nella massima calma e senza alcun incidente. Pareva quasi che
lo sciopero non fosse in atto: tutta quella calma non lasciava affatto prevedere
quanto poi è accaduto. Anzi, a detta degli stessi esponenti dell'Organismo
Rappresentativo, le rimanenti quarantotto ore di agitazione si prevedevano
ancor più calme delle prime ventiquattro ore.
É avvenuto invece esattamente il contrario. Per meglio comprendere
le cose così come si sono svolte, è ora necessario procedere
in ordine cronologico. LA stessa sera di giovedì già verso
le ore 19, una insolita animazione regnava fra gli studenti nelle vicinanze
dell'Ateneo. La cosa non era sfuggita alla polizia che si era regola di
conseguenza, inviando sul posto numerosi agenti. L'insolito andirivieni
degli universitari si è protratto fin verso le 23. Poi, un'ora di
calma assoluta. Ma, se erano scomparsi tutti gli studenti, i poliziotti
eran rimasti, anzi si erano fatti più numerosi, circa una trentina.
La "conquista dell'Ateneo" ha avuto inizio pochi minuti prima
della mezzanotte e con un sistema della cui... originalità bisogna
dar atto agli studenti. Nonostante la pioggia una processione di una trentina
di goliardi, alcuni dei quali incappucciati, recanti ceri e candele si è
mossa dal portone centrale del palazzo. Pareva quasi di assistere ad uno
strano rito, a una di quelle misteriose cerimonie propiziatrici degli indiani
del West. La... mistica fila indiana sotto la pioggia ha attirato l'attenzione
dei poliziotti che, logicamente, si sono mossi in direzione del gruppo dei..
celebranti. Ma più gli agenti acceleravano il passo per raggiungere
la processione, e più gli studenti si affrettavano. Lo scopo era
evidente: distrarre gli agenti e dare la possibilità ad un altro
gruppo di universitari di agire indisturbati. La trappola è scattata
alla perfezione Infatti, mentre avveniva l'inseguimento della processione,
da parte degli agenti, un universitario, scelto fra i più magri,
è saltato sul davanzale di una delle finestre del primo piano - preventivamente
lasciata semiaperta fin dal mattino - e, passando attraverso le grate, si
e introdotto in un'aula. Raggiungere il portone dall'interno è stato
un gioco facile. L'ingresso di via Nicolai è stato cosi aperto ed
una trentina di studenti sono entrati nell'Ateneo. Alle 3 la calma era ormai
tornata Il portone era stato richiuso mentre gli agenti avevano da un pezzo
raggiunto la processione.
"Uno scherzo ben riuscito una scommessa" hanno spiegato gli
studenti ai poliziotti che volevano sapere il significato dello strano rito.
Alle 5 pioveva ancora: quelli della processione avevano deposto ceri e candele
sulle basi delle colonne antistanti l'ingresso centrale. Gli stessi studenti,
al le 5,30, visto che la pioggia non cessava, hanno chiesto ai poliziotti
di essere accompagnati alle rispettive case. La richiesta è stata
esaudita. Dopo aver costretto il guardiano notturno ad abbandonare l'Ateneo,
gli occupanti hanno telefonato ai loro colleghi rimasti fuori, rassicurandoli
della riuscita di tutte le operazioni previste Per inciso, diremo che gli
occupanti disponevano di scorte alimentari sufficienti per circa due settimane.
Era ormai giorno. Nelle prime ore della mattina nei locali dalla facoltà
di Agraria si riuniva d'urgenza il Senato Accademico. Udita la relazione
del Rettore, e messo a conoscenza dell'avvenuta occupazione dell'Ateneo
da parte degli studenti. &laqno;il Senato - come si legge in un comunicato
del Rettore - deplorava vivamente quanto era avvenuto, particolarmente in
considerazione del fatto che esso Senato ha mostrato sempre una larga comprensione
delle esigenze degli studenti e che questi ultimi avevano dato assicurazione
al Rettore che l'agitazione si sarebbe contenuta entro i limiti più
discreti. Il Senato, nella stessa riunione, invitava i responsabili dell'organizzazione
studentesca a fare opera perché l'Ateneo venisse immediatamente sgombrato
e concludeva stabilendo di riunirsi nuovamente in serata per le successive
deliberazioni".
Una commissione dell'Oruab si recava subito alla Facoltà di Agraria
dove prendeva contatti con il Rettore e con i professori. Gli studenti si
impegnavano a sgombrare l'Ateneo e chiedevano al Senato tre cose: che si
recuperassero nella stessa sessione gli esami sospesi a causa dell'occupazione
(sia speciali che di laurea), e che il Senato votasse un o.d.g. tendente
almeno ad ottenere il rinvio degli Esami di Stato. Le benevoli assicurazioni
del Senato Accademico hanno convinto gli studenti a porre fine all'occupazione.
Le operazioni di sgombero hanno quindi avuto inizio nel pomeriggio. Per
primo ha abbandonato il suo posto di... combattimento lo studente che si
era piazzato sull'orologio dell'Università con il compito di suonare
le campane a martello. Quindi sono state raccolte le provviste alimentari,
ed infine, alle 15 precise. sono stati riaperti tutti i portoni. L'occupazione
era terminata.
In serata il Senato Accademico è tornato a riunirsi. Dopo aver
preso atto dell'avvenuto sgombero, ha rilevato con soddisfazione, in un
comunicato, come il ritmo della vita universitaria sia ritornato normale
e che gli esami, sia speciali che di laurea, abbiano potuto aver luogo nel
pomeriggio; ha rivolto invito a tutte le commissioni di esami perché
provvedano al recupero delle prove che eventualmente non avessero potuto
aver luogo. Circa i motivi specifici dell'agitazione, ritenuto che, nelle
attuali condizioni, gli esami di Stato, per ragioni tecniche ed organizzative,
non potrebbero avere soddisfacente espletamento, ha espresso il voto che
il Ministro della P.I. voglia considerare la opportunità di rinviare
almeno gli esami della imminente sessione, per dar luogo ad una revisione
del problema che adegui le norme regolamentari alle attuali condizioni degli
studi e renda l'esame di Stato efficace strumento per i fini perseguiti
dall'art.33 della Costituzione".
Oggi, terza ed ultima giornata di sciopero, si svolgeranno regolarmente
tutte le sedute di esami in programma. Non vi saranno però lezioni.