58. Il progetto delle strutture
Per quanto riguarda eventuali problemi di carattere statico, è richiesto,
oltre a quello architettonico, un progetto specifico, che potrà essere
redatto o dallo stesso progettista o da altro qualificato professionista
remunerato con tariffe proprie. Il professionista incaricato del progetto
delle strutture dovrà lavorare in stretto collegamento con il progettista
incaricato dell'adeguamento liturgico.
59. Il progetto degli impianti
a) Il progetto di adeguamento liturgico delle chiese deve comprendere i
progetti dell'impianto elettrico e di illuminazione e, se del caso. anche
dell'impianto di climatizzazione, di diffusione del suono, antifurto e antincendio.
Bisogna tener conto del fatto che gli impianti si inseriscono come elementi
di novità in un contesto che non li prevedeva, ed è quindi
necessario studiare con attenzione il loro inserimento fisico, formale e
funzionale nell'edificio in modo da soddisfare alle esigenze delle celebrazioni
che avvengono nella chiesa e a quelle delle opere in essa contenute. Ne
consegue che tali progetti dovranno essere affidati a specialisti, esperti
nel rispettivo campo e predisposti sotto la supervisione del progettista,
senza dimenticare una realistica valutazione dei costi per la messa in opera,
la gestione e la manutenzione. Una volta approvati. i progetti degli impianti
saranno realizzati da imprese specializzate che opereranno sotto il diretto
controllo e la responsabilità del progettista.
Le tavole di progetto degli impianti dovranno essere consegnate al committente
che le conserverà nell'archivio della chiesa (cfr. n. 60).
Per la gestione e la manutenzione degli impianti, che sarà particolarmente
curata, si farà riferimento a un apposito manuale di istruzioni per
l'utente.
b) Per quanto riguarda l'impianto di illuminazione oltre a quanto già
detto nella Nota pastorale di progettazione di nuove chiese, si raccomanda
di curare al massimo il suo rapporto con la luce naturale la quale deve
mantenere le proprie caratteristiche, che variano molto a seconda delle
epoche e delle architetture.
L'impianto di illuminazione artificiale sia studiato in modo da tenere conto
in primo luogo delle esigenze connesse con la celebrazione liturgica, in
secondo luogo delle esigenze di conservazione delle opere e delle necessità
dei visitatori e dei turisti, evitando tuttavia la eccessiva luminosità.
Considerata la delicatezza del problema, è necessario che il progetto
della illuminazione artificiale venga studiato da specialisti del settore
insieme a esperti in liturgia, facendo ricorso a opportune simulazioni e
a verifiche sperimentali adeguatamente controllate.
Gli antichi lampadari, i bracci e le torcere presenti nelle chiese, anche
se non più in uso, vengano conservati con cura, non siano alienati,
e, se del caso, vengano restaurati.
Non si dimentichi, al riguardo, che la collocazione di nuove vetrate a colori
modifica sensibilmente la luce naturale e la percezione dei valori cromatici
nelle chiese: perciò vanno studiate con cura, caso per caso, sia
l'opportunità che la modalità di realizzarle.
c) L'impianto di riscaldamento, oltre a quanto già detto nella Nota
pastorale La progettazione di nuove chiese, sia studiato e messo in opera
valutando preventivamente i reali vantaggi e i possibili danni alla struttura
della chiesa e alle diverse materie e opere presenti in essa (pietre, legni,
membrane, tele. intonaci). Si valutino attentamente, caso per caso, le prestazioni
e i limiti dei diversi tipi di impianto in commercio. Si tenga conto, inoltre,
delle eventuali interferenze con il patrimonio archeologico, nel caso di
impianti che interessino i pavimenti e il sottosuolo delle chiese.
d) L'impianto di diffusione sonora, oltre a quanto già detto nella
Nota pastorale La progettazione di nuove chiese, deve adattarsi a situazioni
assai diverse per dimensioni, materia, forma. Se la realizzazione dell'impianto
è necessaria, esso sarà studiato dagli specialisti, non direttamente
dalle imprese fornitrici o da semplici operatori tecnici, ponendo grande
attenzione, caso per caso, anche per quanto riguarda la forma e la collocazione
dei microfoni (altare, ambone. sede, guida del canto dell'assemblea, coro,
ecc.), l'aspetto dei diffusori del suono e le canalizzazioni.
e) Gli impianti antifurto e antincendio si rivelano sempre più necessari
e vanno inseriti nel progetto di adeguamento. Siano scelti con cura in relazione
alle esigenze specifiche, messi in opera da specialisti sotto la supervisione
del progettista e periodicamente sottoposti a manutenzione.
f ) Per quanto è consentito dalle caratteristiche monumentali di
ogni chiesa, siano previsti interventi anche per abbattere le eventuali
barriere architettoniche al fine di facilitare gli accessi e i percorsi
celebrativi.
60. I documenti del progetto di adeguamento
Il committente abbia cura di richiedere al progettista copia dei documenti
e degli elaborati grafici riguardanti il progetto di adeguamento liturgico,
in tutte le sue componenti (rilievi, tavole di progetto, fotografie, relazioni,
autorizzazioni, contratti, documenti amministrativi) e li collochi nell'archivio
della chiesa, evitando in ogni modo di disperderli.
61. La normativa canonica e civile
L'adeguamento delle chiese dovrà avvenire, in tutte le fasi, nel
rispetto della normativa canonica e civile vigente (cfr. Appendice 11).
Per quanto riguarda i rapporti con le Pubbliche Amministrazioni, i responsabili
delle comunità cristiane si muovano in atteggiamento di collaborazione,
facendo riferimento, a tale riguardo, all'art. 8 della legge n. 1089 del
1° giugno 1939 e all'art. 12 dell'Accordo di revisione del Concordato
Lateranense 18 febbraio 1984.
CONCLUSIONE
62. Un vasto programma culturale per la Chiesa in Italia
La presente Nota pastorale sollecita riflessioni e iniziative progettuali
che fanno parte integrante del compito storico della Chiesa. Essa, infatti,
vuole rendere sempre attuali i luoghi nei quali sperimenta la propria vitalità
sacramentale coinvolgendo in questa iniziativa pastorale un vasto programma
culturale.
Il processo di adeguamento delle chiese alle esigenze della riforma liturgica
costituisce indubbiamente un'importante iniziativa di inculturazione della
fede nel suo momento celebrativo, in armonia con le esigenze di conservazione
del patrimonio storico e artistico, nell'ambito del progetto di nuova evangelizzazione
che la Chiesa si propone di attuare nel terzo millennio.
Per raggiungere questo obiettivo, la Chiesa che è in Italia fa appello
alle risorse dell'intelligenza critica e pratica degli architetti, artisti,
artigiani, storici e critici dell'arte e dell'architettura, restauratori,
teologi e liturgisti la cui collaborazione considera indispensabile.