La premessa
Per la realizzazione di un'aula di modellazione stereometrica è stata assegnata, per l'anno 2005, la somma di 300.000 euro (Legge 16 ottobre 2003, n.291) alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari.
La modellazione stereometrica è una nuova tecnica di rappresentazione, frutto di una ricerca venticinquennale nel settore della fotogrammetria inversa, svolta dal laboratorio di fotogrammetria architettonica dello stesso Politecnico.
Il corso in oggetto mira all'impiego di questa tecnica nella rappresentazione dell'architettura.

Gli obiettivi.

Scopo immediato del Corso è la ricostruzione virtuale dei monumenti della Basilicata danneggiati dal terremoto del 1980 e rilevati dall'Unità fotogrammetrica dei Vigili Urbani di Bari.
I rilievi fotogrammetrici sono consultabili sul sito Internet http://rappresentazione.poliba.it/
Sul piano della didattica, il fine è quello di applicare integralmente quanto previsto dalla riforma universitaria, in particolare il passaggio dall'insegnamento all'apprendimento e l'adozione dei crediti formativi.
E' opportuno sottolineare la differenza sostanziale tra "apprendimento" e "insegnamento": il primo è personalizzato ed integra la preparazione dello studente, mentre il secondo si limita a lezioni collegiali e momenti di verifica, che prescindono dalla formazione di base del singolo studente (allo stato attuale molto differenziata).
Per quanto riguarda i crediti formativi, è sufficiente ricordare che essi prevedono un "lavoro" e, quindi, una produzione da parte dello studente, la quale, esposta in una "vetrina virtuale", rappresenta una garanzia per i crediti assegnati, oltre che dare un contributo non trascurabile al G.I.S. (Global Information System).

Il metodo
Il Corso reintroduce il metodo d’insegnamento della scuola-bottega, in cui il Maestro insegnava con l’esempio. Nel Corso in oggetto, il docente lavora con gli studenti. Nell’antica scuola, grazie al numero estremamente ridotto dei discepoli, il Maestro poteva essere osservato mentre lavorava, d’altra parte Egli stesso poteva controllare il lavoro dei discepoli. Oggi, nell’aula multimediale, tutti i computer sono collegati in rete ed ogni monitor, compreso quello del docente, può essere duplicato e mostrato sul grande schermo. Il metodo s’impone essenzialmente per tre motivi: primo perché il docente deve recuperare la fiducia degli studenti, almeno per smentire il detto popolare “chi sa fa, chi non sa insegna”; secondo perché il corso si trasforma automaticamente in un cantiere, sia pure virtuale, nel quale non c’è spazio per l’improvvisazione ed il docente deve essere sempre pronto a dare la spinta necessaria allo studente in... panne; terzo perché l’informatica è in continua evoluzione e l’unica via percorribile è quella di un aggiornamento costante.

I contenuti.
Per l’anno accademico 2004/05, il tema da svolgere è la ricostruzione virtuale della Chiesa Madre di Montescaglioso (MT), che è stata rilevata il 17-12-1980 dall’Unità Fotogrammetrica dei Vigili Urbani di Bari ed è stata oggetto di una tesi di laurea in Fotogrammetria Architettonica nell’anno accademico 2002/03.
Sia il rilievo che la tesi sono consultabili sul sito del laboratorio, rispettivamente agli indirizzi:
http://rappresentazione.poliba.it/
http://rilievo.stereofot.it/studenti/tesi/.
Nel caso lo studente si senta sufficientemente preparato oppure intenda coordinare il lavoro con altre discipline, può scegliere un altro tema tra quelli presenti nel catalogo fotogrammetrico del sito. Nel caso si tratti di un rilievo non compreso nel catalogo, lo studente deve provvedere autonomamente all’acquisizione dei dati oppure deve frequentare altri “moduli aggiuntivi” del Corso.

L'apprendimento.
Prima di iscriversi, lo studente, grazie al sito internet appositamente creato, ha la possibilità di prendere visione del programma particolareggiato del corso, del lavoro da svolgere, della qualità da raggiungere nella produzione, delle macchine e del software disponibili. Il lavoro comincia sin dal primo giorno con la realizzazione della "replica virtuale" dello stereoscopio della stazione di lavoro assegnata (O,5 c.f.u.). Chiaramente il lavoro può essere realizzato se lo studente è in grado di "leggere" lo stereoscopio e se ha una sufficiente dimestichezza con il programma di modellazione disponibile. Già la semplice lettura dello stereoscopio richiede chiari i concetti di stereoscopia, base di ripresa, base di restituzione ecc. Considerato che il tempo a disposizione per ogni singolo argomento è prefissato, ogni eventuale richiesta di spiegazioni sottrae tempo al lavoro da svolgere, la cui verifica è immediata perché l'originale della replica è a portata di mano. Per raggiungere il giusto equilibrio tra tempo da dedicare alle spiegazioni e tempo di lavoro, lo studente deve far ricorso ad una adeguata programmazione della propria giornata di studio, prendendo in considerazione la possibilità di colmare le eventuali carenze con una preparazione autonoma o con la frequenza di "moduli didattici aggiuntivi".

I crediti formativi universitari.

Il Corso assegna 9 c.f.u. e prevede la "replica virtuale" di un organismo architettonico. Si reintroduce il vecchio concetto di "copiato", che, nato nella scuola elementare, rappresentava, sostanzialmente, una verifica della capacità, da parte dell'alunno, di comprendere ciò che legge. E' opportuno tener presente la differenza tra "copiato" e "copia fotostatica": nel caso di una lettera scritta in inglese, le seconda può essere fatta da tutti, mentre il primo richiede la conoscenza della lingua inglese. Nel caso dell'architettura il concetto si complica. Considerando il semplice esempio di un infisso, a differenza della "rappresentazione tradizionale" (che si limita al disegno della forma in proiezioni ortogonali), la "replica virtuale" richiede la capacità di "riprogettare" l'elemento architettonico, con conseguente presa di coscienza dei materiali utilizzati, delle tecniche costruttive, fino alla valutazione dei costi. E' superfluo sottolineare che, per ricostruire l'intero organismo architettonico, si richiede una "preparazione effettiva" di progettista, le cui eventuali carenze devono essere colmate preventivamente (sempre nel caso della lettera, se si decide di "copiare", nel più breve tempo possibile, un testo scritto in inglese, occorre essere certi di conoscere la lingua inglese!).

La tecnica.
Il rilievo dell'architettura prevede due fasi: l'acquisizione dei dati (ripresa) e la comunicazione degli stessi (restituzione). Il Corso si limita alla seconda fase, che ovviamente richiede una buona conoscenza della prima. Riprendendo l'esempio della lettera scritta in inglese, è difficile che la si sappia leggere e riscrivere se non si ha una certa esperienza nella tecnica con cui essa è stata scritta. Nel caso specifico, oltre ad una buona padronanza del software di modellazione, occorre conoscere la tecnica con cui i dati sono stati acquisiti, quanto meno per assicurarne la giusta interpretazione. Per la restituzione dei rilievi fotogrammetrici sarà necessaria una buona esperienza nella ripresa fotogrammetrica, mentre non si può far conto di effettuare la restituzione di una ripresa effettuata con il laser scanner 3D senza aver mai utilizzato lo stesso strumento.

La ripresa.
L'acquisizione dei dati può essere fatta con qualsiasi tecnica a disposizione e può essere appresa con "moduli didattici aggiuntivi, il cui numero dipende ovviamente dalla preparazione dello studente. Allo stato attuale il laboratorio offre alcuni moduli didattici relativi alla fotografia, alla ripresa fotogrammetrica terrestre ed alla fotointerpretazione. Ovviamente anche per la frequenza dei "moduli didattici" relativi alla ripresa esistono delle propedeuticità, che solo lo studente è in grado di conoscere e che sono funzione anche del tipo di ripresa che si deve effettuare (camera stereometrica analogica, camera digitale ecc.). Continuando a scalare, anche la frequenza di "moduli" relativi alla fotografia varia secondo che si tratti di fotografia digitale o analogica: nel primo caso necessita una buona padronanza dei programmi di fotoritocco, nel secondo caso può essere necessaria una pratica in camera oscura.

La restituzione.
La comunicazione dei dati acquisiti viene effettuata, nel corso in oggetto, con il software di modellazione Maya 6.0, che nella versione "Maya Personal Learning Edition" può essere scaricata gratuitamente all'indirizzo http://www.alias.com/. e occorre subito stabilire se i dati devono essere comunicati a una macchina (C.A.D. C.A.M.) o a una persona. Considerato che, nel caso specifico, il risultato del lavoro deve essere esposto su Internet, questa seconda fase può essere distinta in due momenti: la ricostruzione virtuale del modello e la ripresa fotogrammetrica dello stesso finalizzata alla comunicazione dell'organismo architettonico. I fotogrammi (vista globale, sezioni orizzontali e verticali, particolari ecc.), esposti in rete, possono essere osservati stereoscopicamente e misurati (sempre via rete) in ogni direzione con il programma StereoFot 6.0. Va chiarita la differenza tra rappresentazione "3D" e rappresentazione "stereo": la prima praticamente è una visione monoculare e non consente il rilievo di misure (essendo soggetta alle illusioni ottiche), mentre la seconda ripropone la visione naturale binoculare e consente di apprezzare le dimensioni nelle tre direzioni xyz.

La frequenza.

L'aula prevede 20 postazioni di lavoro. Il corso in oggetto è, tra le discipline a scelta dello studente, al quinto anno, nel piano di studi del Corso di laurea specialistica in Ingegneria edile-architettura e, se la Facoltà di Architettura ne accetta l'impostazione, può essere frequentato anche dagli studenti del Corso di laurea Specialistica in Architettura, rimanendo sempre una disciplina a scelta. In caso di non completa copertura dei posti a disposizione, il corso può essere aperto all'esterno, previa iscrizione e corrispondente pagamento dei crediti richiesti. In caso di superamento del numero dei posti disponibili, la selezione viene effettuata tramite un prova pratica di modellazione di un elemento architettonico, da svolgersi presso lo stesso laboratorio. La frequenza è obbligatoria e prevede 200 ore di laboratorio. Si rammenta che, facendo rapidamente i conti, i 60 c.f.u. annuali (previsti per i corsi universitari) corrispondono a 8 ore lavorative al giorno, fatta esclusione delle festività e dei giorni di vacanza. Sulla base di questi criteri se il corso dovesse essere rivolto solo a studenti esterni al Politecnico, avrebbe la durata di un mese con un orario di 36 ore settimanali.
Rimane scontato il principio basilare secondo cui la frequenza è aperta a tutti ma la selezione avviene sulla base del "saper fare": i crediti sono assegnati se il lavoro, svolto "a regola d'arte", viene portato a termine a conclusione del corso.

La ricaduta economica.
Tra gli obiettivi del corso vi è l'inserimento degli studenti nel mondo del lavoro, quindi la loro produzione scolastica deve essere utile e spendibile. Trattandosi di rilievo dell'architettura è previsto un bacino di raccolta, che viene a costituire un Centro di Documentazione dei Beni Architettonici, consultabile via rete, ma, a regime, non è difficile pensare ad un servizio conto terzi e ad un marchio di qualità. E' possibile iscriversi al corso per svolgere un proprio incarico professionale oppure può essere il Dipartimento stesso ad assumere incarichi e a stipulare convenzioni con enti pubblici. In quest'ultimo caso lo studente, che svolge il lavoro, riceve il rimborso delle tasse secondo la formula "promossi e rimborsati".