Politecnico di Bari - Dipartimento ICAR
Laboratorio di fotogrammetria architettonica
Internet http://rilievo.stereofot.it - tel.080 5963809

Prof. Antonio Daddabbo
daddabbo@rilievo.poliba.it


on. Letizia Brichetto Arnaboldi Moratti
Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

on. Maurizio Gasparri
Ministro delle Comunicazioni
on. Ernesto Maggi
VII Commissione (Cultura, Scienza e Istruzione)

oggetto: convegno su "Documentazione on-line dei Beni Culturali"
(http://rilievo.stereofot.it/convegno04/)

In un momento di "accesa discussione" sullo stato giuridico dei docenti universitari, ritengo sia opportuno sollevare il problema "costi-benefici".
Ritengo che una qualsiasi Azienda, degna di questo nome, non possa valutare lo stipendio di un proprio dipendente senza prenderne in considerazione il rendimento. Nel caso dell'università, purtroppo, si è dato sempre per scontato il rendimento massimo di ogni docente, considerando di "chiara fama" i vincitori di discutibili concorsi.
Il convegno in oggetto, che avrà luogo nei giorni 25-26-27 novembre 2004, presso questo Politecnico, partirà da tre interrogativi "Cosa? - Come? - Perché?", lasciando libertà di scelta per gli interrogativi stessi, ma con il tentativo di sottintendere "Cosa insegnare? - Come insegnare? - Perché insegnare?".
I punti che saranno affrontati nella tavola-rotonda, per il cui coordinamento è stato proposto un componente della VII Commissione della Camera, saranno essenzialmente due:
"i crediti formativi universitari" e "il passaggio dall'insegnamento all'apprendimento".
Almeno nella Facoltà in cui insegno, i CFU sono assegnati alle discipline. Per esempio alla mia disciplina, che appartiene al settore ICAR 17, sono assegnati 9 CFU: in pratica, uno studente, indipendentemente dal fatto che conosca o meno un programma di modellazione, dispone di 225 ore per imparare a rappresentare l'architettura: i lavori dei miei studenti, dal 1996 ad oggi, sono su Internet (http://rilievo.stereofot.it/didattica/) e tutti possono valutare i risultati di questa logica.
La conseguenza evidente è che, indipendentemente dalla formazione di base (oggi molto diversificata), in ogni disciplina, chi è ben preparato deve aspettare il più lento (in una gara di "formula1", imporre ad ogni pilota di viaggiare alla velocità del più lento, significa azzerare il significato di gara).
Al contrario la riforma prevede la sostituzione dei moduli didattici alle discipline, in modo che ogni studente possa via via colmare le proprie lacune, con la scelta dei moduli (a lui personalmente necessari) per lo svolgimento del proprio "lavoro".
Rimane evidente che ogni Facoltà può decidere solo "l'opera da realizzare" per il conseguimento del titolo, ma allo studente spetta il compito di scegliere, con l'aiuto del tutor, i "moduli" da seguire ed al docente s'impone l'obbligo di aggiornare i propri moduli didattici (pena la "liquidazione" se rimane senza studenti).
Per quanto riguarda il passaggio dall'insegnamento all'apprendimento, la conseguenza più banale è la scomparsa della lezione alla "folla oceanica". Il docente può insegnare "a fronte", "a distanza" ecc., ma non può prescindere dal verificare se lo studente è in grado di apprendere la lezione e per fare ciò non può continuare con i metodi didattici tradizionali. Da sottolineare che la legge fissa il "minimo" (non il massimo) delle ore d'insegnamento, ma risulta scontato che il tempo da dedicare alla didattica è funzione del rendimento globale del docente stesso e del raggiungimento degli obiettivi didattici.
La selezione degli studenti deve avvenire a monte e non può che trattarsi di "autoselezione". La "Scuola" deve essere trasparente, mostrando, in una "vetrina d'ateneo", cosa gli studenti fanno e come operano: nessuno osa proporsi, con superficialità, come pilota o come meccanico in una "squadra" di "formula 1".
Allego alla presente il programma che intendo svolgere nel prossimo anno accademico e che ho potuto redarre solo grazie ad un finanziamento ministeriale per la realizzazione di un'aula di modellazione stereometrica. Come si può evincere dal programma, il corso prevede la documentazione on-line dell'architettura (a cominciare dai monumenti della Basilicata danneggiati dal terremoto del 1980) in modo che la scuola diventi non solo produttiva, ma possa travasare sul territorio, a costo zero, con processo osmotico, la propria attività di ricerca.
Considero la legge alla stregua di un semaforo, di cui non è tanto importante la validità quanto la garanzia del rispetto.
Scopo del convegno e, in particolare, di questa lettera, è quello di verificare se il programma è coerente con le direttive ministeriali (nell'ipotesi che per libertà d'insegnamento non s'intenda insegnare ciò che si vuole, ma solo libertà di scelta del metodo che consenta il massimo rendimento nella didattica). In caso di risposta negativa chiedo l'annullamento del finanziamento di 300.000 euro, assegnato per il 2005 alla Facoltà di Architettura di Bari, per la realizzazione dell'aula di modellazione stereometrica.
Non oso chiedere la presenza di un Ministro al convegno, ma considerato che la presente lettera, con i dovuti link, sarà esposta su Internet, insieme al programma ed alle videoregistrazione degli interventi al convegno stesso, mi permetto di richiedere un intervento videoregistrato sull'argomento sopra esposto (coinvolgimento della scuola nella documentazione on-line della realtà territoriale), da proiettare in occasione della tavola-rotonda e da inserire negli atti on-line del convegno stesso.

Distinti saluti.

Bari, 4 ottobre 2004