Il corso si propone di sensibilizzare lo studente nell'impiego della fotogrammetria nella progettazione edile e si articola nei seguenti punti:
  • il linguaggio fotografico. La fotogrammetria è una tecnica che consente di rilevare le misure dalla fotografia, quindi diventa indispensabile la capacità di comunicare tramite l'immagine fotografica. Nella prima parte del corso lo studente impara a conoscere la macchina fotografica oltre che a sviluppare e trattare le proprie fotografie;
  • la stampa in scala. Il rilievo di oggetti con una dimensione trascurabile rispetto alle altre due viene limitato al raddrizzamento e successiva stampa in scala dell'immagine fotografica su supporto trasparente, in modo da consentire gli indispensabili interventi grafici per la visualizzazione del progetto;
  • la visione stereoscopica. Il ricorso alla stereoscopia artificiale per una più agevole lettura dei fotogrammi rappresenta il punto centrale di questa parte del corso. Utilizzando la propria macchina fotografica lo studente impara a scegliere la base di ripresa in funzione dell'oggetto e della distanza;
  • il rilievo stereofotogrammetrico viene limitato al caso "normale". Estrema importanza viene data alla metodologia d'intervento ed alla presa di coscienza degli errori di cui sono affetti i rilievi ed a tal fine diventa efficace il ricorso ad apparecchiature di emergenza. La presa di contatto con le moderne e sofisticate apparecchiature per fotogrammetria avviene in modo graduale. L'impiego della fotogrammetria nella progettazione urbanistica, nel recupero del patrimonio edilizio esistente, nella direzione lavori, nel restauro, nella tutela dei Beni Culturali appare quale elemento indispensabile più che possibile. Quale futuro utente della fotogrammetria, lo studente si rende conto di quanto sia importante non confondere il rilievo fotogrammetrico con la restituzione fotogrammetrica, che se non finalizzata rappresenta un lavoro inutile e costoso.
  • la fotogrammetria inversa. La fotogrammetria offre la possibilità di portare in laboratorio l'immagine fotografica tridimensionale, nella scala desiderata, di qualsiasi oggetto. Questa immagine può essere rilevata, materializzata e modificata. Il problema del disegno nello spazio tridimensionale viene risolto con la registrazione stereometrica della traiettoria di un punto mobile sulla coppia di fotogrammi. Libero da problemi di rappresentazione lo studente scopre il fascino della progettazione per modelli, che possono essere realizzati anche con elementi modulari. La fotogrammetria è in grado di rilevare con rapidità e precisione ogni soluzione per consentire, in futuro, la redazione del progetto esecutivo con tutti i grafici necessari alla fedele realizzazione del progetto. Per quanto riguarda 1a verifica dell'inserimento ambientale del progetto steso si fa ricorso o alla fotogrammetria inversa, con l'intervento grafico della coppia stereometrica di fotogrammi, o al fotomontaggio stereometrico.
  • la fotogrammetria digitale. Lo studente, che possiede un computer Macintosh, può cimentarsi nel trasferire l'immagine su supporto elettronico ed utilizzare il linguaggio di HyperCard o il programma "StereoFot" per rilevare le misure dalla fotografia tridimensionale (fotogrammetria diretta) oppure riportare le misure sulla stessa (fotogrammetria inversa). StereoFot è una scheda multimediale aperta per il censimento e la catalogazione dei Beni Culturali. Il programma è stato sviluppato dalla cattedra di Fotogrammetria Architettonica del Politecnico di Bari in collaborazione con l'associazione studentesca Fondazione Italiana Fotogrammetria Architettonica, nell'ambito del progetto finalizzato "Fotogrammetria e tutela del territorio" allegato all'accordo con convenzione per l'uso comune di apparecchiature fotogrammetriche-elettroniche, firmato il 15.1.95 tra l'Università degli Studi di Bari (cattedra di Fotogrammetria Architettonica della Facoltà d'Ingegneria) e la Regione Puglia (settore Musei e Beni Culturali dell'Assessorato alla Cultura).