Per stereometrica deve intendersi una modellazione realizzata con:
- l'utilizzo di due telecamere virtuali, ad assi paralleli e poste ad una distanza reciproca media di 1/10 della distanza telecamera-oggetto (in pratica la realizzazione e l'utilizzazione di una camera stereometrica nel programma di modellazione);
- la visualizzazione delle riprese in due finestre distinte;
- l'osservazione stereoscopica delle riprese durante la modellazione.
Alla luce di questa premessa è possibile aggiornare il concetto di restituzione fotogrammetrica, aggiungendo, al semplice rilievo delle misure e/o alla realizzazione di grafici bidimensionali, la possibilità di ottenere un modello stereometrico, reale o virtuale, tramite la "materializzazione", reale o virtuale, del modello ottico-stereometrico, visibile tramite lo stereoscopio.
Possiamo tranquillamente affermare, quindi, che il rilievo fotogrammetrico può essere utilizzato per:
- la documentazione, mediante la semplice integrazione del rilievo stesso con tutte le informazioni esistenti sull'oggetto rilevato e la compilazione della scheda d'archivio;
- l'intervento progettuale, cioè la progettazione di un oggetto (arredo o edificio) in un determinato ambiente. In questo caso le coppie di fotogrammi stereometrici vengono importate nel programma, in modo da consentire la modellazione in ambiente stereo, con la ripresa simultanea del modello da due telecamere aventi le stesse caratteristiche tecniche e lo stesso orientamento delle camere metriche utilizzate per la ripresa fotogrammetrica del rilievo ambientale;
- l'intervento di restauro, mediante intervento sulla "replica" virtuale del modello ottico-stereometrico, importato nel programma di modellazione;
- la realizzazione di una replica reale dell'oggetto rilevato, mediante la replica virtuale del modello ottico importato (tramite la coppia di fotogrammi stereometrici) e l'esportazione del modello in un programma di CAD-CAM.