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Intervento
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Mario D’ONOFRIO
FEDERGEOMETRI NAZIONALE
Università Politecnico di BARI 25-26-27 novembre 2004
Convegno su
IL RILIEVO DELL’ARCHITETTURA |
• Un saluto a tutti gli intervenuti, ai giovani presenti, ai relatori che mi
hanno preceduto ed a coloro che interverranno, porgo il saluto del
Presidente Nazionale Tiziano Pagotto.
• Questo Convegno sul tema “ La documentazione on-line dei beni
architettonici “, pone l’accento anche sulla “ figura professionale del
rilevatore “, ed è oggetto di relazione ed interrelazione complessiva a
confronto, anche con questa tavola rotonda specifica.
• Una grande Università – Politecnico, come questa di Bari, ed il
laboratorio di fotogrammetria Architettonica del Prof. D’Addabbo e Grimaldi,
“apostolo pellegrino”, nazionale ed internazionale. Che preliminarmente
ringrazio per la partecipazione al recente seminario nazionale ed un mini
corso- demo sul tema della fotogrammetria ed il rilievo dei beni
architettonici, dall’analogico al digitale, tenutosi a Formia pochi giorni
fa, il 20 novembre 2004 u. s. Colgo l’occasione per ringraziare
pubblicamente l’onorevole Ernesto Maggi che ha onorato il convegno della sua
presenza ed il suo saggio intervento.
• Il tema del rilievo non può essere ricondotto soltanto ad una semplice
misurazione dimensionale, deve tendere ad una conoscenza globale dell’opera,
cogliendone i valori fondamentali, percettivi, costruttivi e tecnologici.
Si deve capire ed interpretare l’organismo edilizio o quant’altro per poi
tradurlo in rappresentazione codificata.
• Va poi specificato che “ ogni oggetto architettonico è un organismo
complesso, vivo nella sua evoluzione materica e costruttiva. Per
comprenderlo è quindi fondamentale il ruolo della storia, visto secondo
diverse angolazioni, da una parte la ricerca documentale delle notizie, di
reperti grafici, dalle interrelazioni con altre architetture, dall’altro la
lettura dell’evoluzione dell’opera attraverso i segni materiali”.
• Il legame tra queste operazioni porta ad una conoscenza completa
dell’organismo, che si evidenzia nelle operazioni di restituzione, per
trasmettere non soltanto la forma e le dimensioni dell’oggetto rilevato, ma
anche tutte quelle intrinseche annotazioni emerse all’indagine.
• Ne deriva pertanto che deve essere sviluppata la rappresentazione
dell’architettura mediante “ tecniche, metodi, codificazione, unificazione
“, soprattutto in funzione della lettura dell’ esistente. Perché questo
approccio è fondamentale per permettere una restituzione potenzialmente la
più ampia e la più completa.
• Tale potenzialità, quindi, evidenzierà un rilievo che se concepito e
realizzato nella sua complessità, è capace di innescare un importante
processo di conoscenza ed insieme da servire, “ opportunamente restituito”
quale base per tutte le operazioni successive.
• Da quanto detto in estrema sintesi, non esaustiva, è quello che a volte è,
e comunque dovrebbe tendere ad essere “ un rilevatore professionale ” a
regime ed a professionalità evoluta.
• Il rilevatore professionale dovrebbe saper leggere, scrivere, e far di
conto, come si diceva una volta, alla luce di nuova ampliata professionalità
e tecniche di “rilevamento” e “restituzione”. Ed appunto ”la restituzione”
evidenziata dal rilievo che fa evincere la professionalità del rilevatore,
ed è misurata in assoluto sulle capacità di acquisire un’elevata qualità
della restituzione in funzione dell’”obbligo” da assolvere.
• Come ho avuto modo di evidenziare nel precedente convegno “GIS ed i beni
architettonici“, l’Università come “ laboratorio culturale “ in cui si
formano gli elementi produttivi della società, porta alla sempre maggiore
collaborazione tra università - scuola e aree professionali ed
imprenditoriali, attività produttive, strutture e realtà territoriali
all’integrazione. In sintesi “ Fare Sistema “.
• Pertanto il rilevamento ha la necessità di fondarsi, in sintesi, in un
opportuno metodo scientifico, oltre che su una base storico-architettonico.
• Come dicevo, con il termine “rilievo” infatti non si intende definire la
semplice operazione di misurazione e rappresentazione dell’architettura,
bensì quel complesso di operazioni organicamente volte ad indagare (
attraverso l’osservazione, analisi e la rappresentazione ) tutte le sue
componenti ( da quelle metriche a quelle formali, strutturali, costruttive
ecc. ) utilizzando anche per l’organizzazione informativa del contenuto
“rilevato”, classificazione, codici e normativa grafiche opportune.
• In sintesi un buon “rilevatore professionale” oltre ad “essere” deve
“saper fare“.
• E sicuramente a figura professionale come il geometri, nelle loro
evoluzioni di “tecnici di ingegneria” e “tecnici del territorio” nell’ambito
e con l’auspicio del percorso di formazione ed informazione permanente e
continua, che viene unanimemente riconosciuto il fatto e che sono i
principali operatori nel settore.
Da sempre i geometri nella loro evoluzione appena detto, Il concetto di
“rilievo” diversamente articolato l’hanno nel loro D.N.A. e ne fanno motivo
di vita professionale.
Grazie .
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