Pensare (in) stereo indica un modo per reagire alle nostre abitudini di pensiero e per abbandonare il conseguente modo di costruire, giungendo ad un'idea di rilievo-progetto in architettura al passo con i tempi.
Carica di questi significati, appare come formula antisonante e vanagloriosa. Invece più semplicemente si tratta di una parola (più evocativa in inglese) che condensa un percorso di ricerca avviato ormai da molti anni.
Leggere l'architettura, scrivere l'architettura, in breve pensare l'architettura.
Ma pensarla, non più solo nello spazio euclideo e monoculare della geometria descrittiva, bensì facendone esperienza diretta (e virtuale) attraverso la visione stereoscopica e il contatto stereometrico, che simulando lo spazio psico-fisiologico della nostra reale visione binoculare, ce ne possono restituire, per mezzo di opportuni dispositivi, la sensazione tridimensionale ed anche le percezioni fondamentali del tatto e dell'udito (anch'esso stereo).
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