Roberto Rossellini parla di Francesco giullare di Dio con i frati francescani.
Passati molti anni, Rossellini rincontra i francescani con cui girò nel 1950
Francesco giullare di Dio. In una interessante discussione con i frati, il regista si dice non solo soddisfatto del film, bensì emozionato per la sua opera. I frati sottolineano invece il coraggio del regista nel narrare uno degli aspetti più salienti della spiritualità cristiana: il francescanesimo.
Una
clip audio-video, tratta dalle
Teche Rai, sintetizza questo incontro.
Il film e il suo restauro.
"Una meditazione sulla gioia perfetta". Così François Truffaut definì questo film del maestro del neorealismo che rappresenta la vita e il mondo di san Francesco servendosi, come lui, di gente umile e presa dalla strada o dal convento, come alcuni dei frati che sono autentici francescani.
Più che raccontare una biografia o dare vita a una ricostruzione storica il film illustra in affreschi distinti alcuni episodi tratti da
I Fioretti di san Francesco e dalla
Vita di frate Ginepro. Il misticismo è sempre contaminato da una vena comica e popolare, la santità è descritta senza solennità e con l'immediatezza di una cronaca documentaria. Francesco è mostrato quasi come un ragazzo entusiasta della propria gioventù circondato da un gruppo di fanciulli contagiati dalla sua innocenza e dalla sua dolcezza. Sono caratteri assai congeniali a quella capacità tutta rosselliniana di arrivare alla poesia con un linguaggio semplice e un realismo scarno ed essenziale.
Maggiori informazioni e dettagli sul restauro della pellicola si trovano sul sito
Cinema forever. Capolavori salvati.