Il ciclo delle storie di san Francesco è datato a
dopo il 1296, anno in cui il committente, Giovanni da Murro, diviene
generale dei
francescani. Incaricato di affrescare le pareti della basilica superiore è
Giotto di Bondone (che si servirà anche degli allievi della sua scuola).
I
ventotto riquadri sottostanti le finestre della navata narrano gli
episodi fondamentali della vita di
san Francesco secondo la
versione di san Bonaventura.
Essi esprimono efficacemente la novità della visione giottesca.
Bandita ogni leggenda sul poverello, sull'asceta sofferente, l'artista si fa interprete
moderno del santo, delineando un personaggio autorevole e conscio del proprio ruolo, creatore di un movimento che, all'origine quasi eretico, è ormai una grande potenza schierata a sostegno del papato.
L'ambientazione in spazi reali, la
verità degli oggetti e degli animali, l'umanità e la concretezza dei personaggi non fanno che ribadire questa interpretazione storica: gli atti di Francesco sono, prima che miracoli, fatti.
Interno della basilica superiore di San Francesco.
Nei riquadri sotto le finestre della navata trovano posto gli affreschi di Giotto sulle storie del santo.