L'ADEGUAMENTO
DELLE CHIESE
SECONDO
LA RIFORMA LITURGICA


Nota pastorale
della Commissione episcopale
per la liturgia
CEI

PRESENTAZIONE

La riforma liturgica, le cui basi sono state poste dalla Costituzione Sacrosanctum concilium del concilio ecumenico Vaticano II, si rivela come un impegnativo cammino di rinnovamento della mentalità e della prassi ecclesiale nella celebrazione del Mistero di Cristo.
Di questo itinerario vasto e profondo. fa parte la conoscenza e il retto uso di tutti i segni di lede che 1a tradizione di origine biblica e patristica ha consegnato alla Chiesa e che essa accoglie e trasmette nel corso della sua missione nel mondo. Coerente a questa prospettiva, la Chiesa ha sempre dedicato speciale attenzione alle opere d'arte e di architettura che sono state create al servizio dell'azione liturgica delle diverse comunità (cfr. SC nn. 122-126) e si sente obbligata anche nell'epoca attuale «a conservare e a tramandare con cura il patrimonio artistico e le testimonianze di fede del passato» (CEI. Il rinnovamento liturgico in Italia, n. 13).
Nel rispetto della propria tradizione, che vede negli edifici di culto i luoghi privilegiati per l'incontro sacramentale con Dio, la Chiesa intende evitare «sia di dissiparne i tesori sia di acconsentire a relegarli al rango di oggetti da museo: una chiesa è un luogo vivo per uomini vivi» (Ibid, n. 13). Per questo i Vescovi italiani, con la presente Nota, desiderano evidenziare e condurre a termine un organico disegno pastorale, secondo il quale « creatività e conservazione, adattamento nella salvaguardia » sono i criteri che devono guidare i tentativi di quanti si impegnano «nella risistemazione di antichi spazi e ambienti per il culto, allo stesso modo che nella creazione di nuove strutture e suppellettili per la liturgia» (Ibid., n. l 3).
A completamento di quanto abbiamo indicato nella Nota pastorale La progettazione di nuove chiese (l993) e negli Orientamenti I beni culturali della Chiesa in Italia (1992), questo documento illustra le ragioni e i metodi dell'adeguamento delle chiese esistenti perché esse, in base a una progettazione sollecita e controllata, si prestino alla promozione del rinnovamento celebrativo, secondo le esigenze della riforma liturgica. A tale scopo, utilizza ampiamente quanto i documenti applicativi della riforma liturgica hanno già stabilito e dispone in modo ordinato la normativa vigente.
L'insieme di un tale quadro normativo, considerato nella sua unitarietà, manifesta l'impegno della Chiesa italiana nel campo dell'arte liturgica e dei beni culturali. e ribadisce l'uguale importanza dei tre atteggiamenti ricordati: lo sforzo di conservazione, la ricerca di adeguamento alle nuove esigenze e la promozione di nuove opere corrispondenti all'indole di ogni epoca (cfr. Principi e norme per l'uso del Messale Romano nn. 253-254).
Nello stesso tempo. questa Nota pastorale si propone come punto di incontro, di collaborazione e di lavoro comune per tutti gli operatori ecclesiali coinvolti nel processo di adeguamento. per i professionisti e i tecnici, come pure per tutti coloro che hanno autorità per la tutela del patrimonio culturale italiano.

Luca Brandolini
Vescovo di Sora-Aquino-Pontecorvo
Presidente della Conferenza Episcopale per la Liturgia

Roma, 31 maggio 1996,
Festa della Visitazione della Beata Vergine Maria