14. Un progetto globale
Nell'affrontare il tema dell'adeguamento liturgico delle chiese, procederemo
sulla base di una visione globale, per la quale ogni progetto di adeguamento,
anche se rivolto a risolvere un problema particolare, riguarda l'intero
edificio di culto con i suoi diversi luoghi e spazi.
In concreto, prenderemo in esame, nell'ordine, i luoghi per la celebrazione
dell'Eucaristia, quelli per la celebrazione del Battesimo e quelli per la
celebrazione della Penitenza. Concluderemo con uno sguardo al programma
iconografico e decorativo che interessa tutti i luoghi delle celebrazioni
sacramentali, liturgiche e devozionali.
Proprio per il suo carattere globale, la preparazione del progetto di adeguamento
liturgico costituisce un momento importante e, per certi aspetti, unico
per promuovere l'identità e l'appartenenza ecclesiale dei fedeli
e inoltre per conoscere le chiese, le opere, gli arredi e le suppellettili
in esse contenute. Il progetto di adeguamento fornisce poi l'occasione per
far emergere nuove ipotesi di studio, suggestioni per la migliore conservazione,
per la gestione e il restauro. Sembra assai opportuno, pertanto, che, mentre
si elabora il progetto di adeguamento liturgico, si lavori attentamente
anche a un programma di conoscenza e analitica inventariazione, manutenzione
e valorizzazione delle nostre chiese, da realizzare gradualmente nel tempo.
15. L'aula dell'assemblea
L'adeguamento degli spazi per la celebrazione dell'Eucaristia è stato
il primo problema ad essere affrontato dalle nostre comunità nell'immediato
periodo post-conciliare ed è stato spesso risolto mediante interventi
evidenti come la rimozione delle balaustre e la collocazione di nuovi altari
dichiaratamente provvisori ma comunque tali da consentire di celebrare rivolti
al popolo. La questione. in realtà presenta una notevole articolazione,
richiedendo di intervenire simultaneamente su molti elementi e in situazioni
molto diversificate. Ne tratteremo, ora, adottando lo stesso ordine degli
argomenti seguito nel documento riguardante la progettazione di nuove chiese:
ciò consentirà le opportune e necessarie integrazioni.
L'adeguamento dell'aula della chiesa, comprendente navata, presbiterio,
area battesimale, area penitenziale, deve tenere conto che l'aula stessa
è riservata all'assemblea; che di essa fanno parte integrante e ad
essa convergono spazi e luoghi complementari; e, infine, che l'aula deve
essere articolata in modo tale che l'altare ne costituisca il punto principale
di riferimento. La centralità dell'altare non va però intesa
in senso letterale e statico, ma sacramentale e dinamico, e quindi l'altare
non va collocato nel centro geometrico dell'aula, ma in uno dei suoi punti
spazialmente eminenti. La disposizione longitudinale dell'assemblea, che
è la più diffusa, non richiede necessariamente di essere modificata.
Si possono tuttavia ricercare sistemazioni in cui l'assemblea venga disposta
attorno all'altare, quando l'articolazione planimetrica e spaziale dell'aula
lo consente.
Nello studio dell'adeguamento liturgico dell'aula devono comunque essere
adottati opportuni accorgimenti in grado di favorire la formazione di un'assemblea
unitaria - priva di divisioni al suo interno - e la partecipazione attiva
di tutti i fedeli all'azione liturgica. E assai opportuno, inoltre, disporre
i banchi e le sedie in modo tale da facilitare i movimenti processionali
e gli spostamenti dei fedeli previsti dalle celebrazioni, specialmente da
quella eucaristica. Devono essere curate anche la diffusione sonora della
voce, una idonea illuminazione e tutto ciò che concorre a creare
un'atmosfera nobile, accogliente e festosa.
16. Il presbiterio
Il progetto di adeguamento del presbiterio ha un duplice scopo: consentire
un agevole svolgimento dei riti e mettere in evidenza i tre «luoghi»
eminenti del presbiterio stesso che sono l'altare, l'ambone e la sede del
presidente. Le soluzioni a cui ricorrere, si possono ridurre alle seguenti:
a) integrazione del nuovo presbiterio con l'esistente: quello nuovo viene
inserito nel precedente, integrando elementi dell'uno e dell'altro;
b) sostituzione del presbiterio esistente: di esso si conserva solo lo spazio
architettonico che viene occupato con i nuovi elementi: altare, ambone,
sede presidenziale;
c) progetto di un nuovo presbiterio separato da quello preesistente: è
la soluzione adottata nei casi in cui il presbiterio esistente risulti immodificabile.
Nel caso di presbiteri di dimensioni contenute o ridotte, è opportuno
prevedere un adeguato ampliamento dell'area presbiteriale per consentire
una conveniente sistemazione dei «luoghi» celebrativi e un agevole
svolgimento dei riti, compreso quello della concelebrazione eucaristica.
Qualora risulti impossibile collocare nel presbiterio un altare, un ambone
o una sede del presidente fissi o «inamovibili», si può
far ricorso a elementi non fissi o «mobili» accuratamente progettati
e definitivi.
All'interno del presbiterio è opportuno prevedere la collocazione
di sedi per i ministri e anche una credenza mobile o una mensola di servizio.
Poiché l'adeguamento liturgico del presbiterio può incontrare
ostacolo nella presenza delle balaustre, non deve essere esclusa, soprattutto
per le chiese parrocchiali, l'eventualità o la necessità della
loro rimozione.
Le balaustre eventualmente rimosse devono essere conservate con cura, non
alienate, e, se del caso, restaurate e collocate opportunamente. evitandone
comunque la destinazione ad altri usi.
Nell'adeguare il presbiterio, si deve considerare anche il complesso iconografico,
del quale è parte eminente la croce che, posta sopra l'altare o accanto
ad esso, sia ben visibile allo sguardo.