III. Rapporti chiesa, stato, associazioni, privati
Orientamenti generali
9. I problemi connessi alla tutela e valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici nel nostro paese sono di tale entità e complessità da richiedere, da parte degli enti responsabili, non solo spirito di iniziativa, ma anche uno spiccato senso di collaborazione e programmazione.
E importante, innanzitutto, che le comunità cristiane - parrocchie, diocesi, altri enti - sappiano prendere sempre più l'iniziativa per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio di cui sono titolari e responsabili, con coraggio e larghezza di vedute, superando atteggiamenti di passività e di scoraggiamento. A tale scopo è necessario che la cura per tale patrimonio sia costantemente motivata e trovi il posto che le compete nella vita ordinaria delle comunità, nelle sue espressioni liturgiche, nell'evangelizzazione, nella catechesi, nelle iniziative culturali e di accoglienza.
L'attenzione delle comunità cristiane deve estendersi a tutta la gamma di beni culturali ecclesiastici, dai beni architettonici a quelli artistici, archeologici, demo-antropologici, archivistici, bibliografici, musicali, senza sottovalutare anche il ricco e vario patrimonio attinente alla religiosità popolare .
Le comunità cristiane, come è proprio delle tradizioni secolari della chiesa. svolgono un servizio di inestimabile valore, oltreché alla chiesa, al nostro paese e alla comunità internazionale, in un momento di profonda trasformazione socio-culturale: mentre si aprono sempre più i confini tra i paesi d'Europa e del mondo, tanto più si avverte il bisogno di mantenere vivo il legame con la tradizione.
Certo i responsabili dei beni delle comunità cristiane, nel promuovere iniziative che valorizzano il loro patrimonio di beni culturali, non possono fare a meno della collaborazione di enti pubblici e privati; d'altra parte esse, per quanto possibile, offrono la loro cordiale collaborazione a ogni iniziativa promossa da enti pubblici, da privati, da associazioni e da movimenti.
Chiesa-Stato
10. In materia di beni culturali lo stato, le regioni e le province autonome con competenza primaria in materia, potendo disporre di una vasta e articolata normativa. di competenza tecnico-scientifica, di adeguati organi istituzionali, sono da tempo, di fatto, i principali interlocutori della chiesa nel compito delicato della tutela e valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici.
I recenti Accordi concordatari precisano che i rapporti tra chiesa e stato sono ispirati al principio della collaborazione e che, in attuazione di tale principio, chiesa e stato &laqno;concorderanno opportune disposizioni» ... &laqno;al fine di armonizzare l'applicazione della legge italiana con le esigenze di carattere religioso... per la salvaguardia, la valorizzazione e il godimento dei beni culturali d'interesse religioso appartenenti a enti e istituzioni ecclesiastiche» e &laqno;intese» per &laqno;la conservazione e la consultazione degli archivi d'interesse storico e delle biblioteche» appartenenti ai medesimi enti e istituzioni.
Le comunità cristiane in genere e, in particolare, gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, considerati dallo stato persone giuridiche con caratteristiche proprie, mantengono nei riguardi delle istituzioni (Ministero per i beni culturali e ambientali, altri ministeri, regioni. province. comuni) un atteggiamento di fattiva collaborazione, in osservanza della legislazione civile e a garanzia della peculiarità dei propri beni culturali. Gli organi pubblici civili, quando intervengono sui beni culturali degli enti ecclesiastici per restauri e per altre iniziative, sono tenuti a comunicare e illustrare ai responsabili e alle rispettive comunità i loro interventi, nonché a rispettare le particolari finalità di detti beni, in conformità ai controlli canonici disposti in materia; un ampio scambio di informazioni tra i responsabili degli stessi enti e gli organi civili nel corso dei lavori consentirà una collaborazione più corretta ed efficace. In concreto ciò presuppone una sempre migliore qualificazione del personale, la conoscenza e il rispetto delle competenze, il coordinamento e la valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici, l'identificazione di procedure che facilitino l'ordinato svolgimento dei rispettivi compiti e l'applicazione ai beni culturali ecclesiastici delle leggi statali.
Chiesa-scuola
11. Per la conoscenza e la valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici è di primaria importanza la collaborazione tra chiesa e scuola, in modo da favorire un proficuo scambio tra attività pastorale, insegnamento e ricerca. A questo scopo è importante che i sacerdoti e le comunità cristiane collaborino a iniziative di conoscenza diretta, di studio e di ricerca riguardanti i beni culturali ecclesiastici promosse dalle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private. In particolare siano avviati rapporti di collaborazione tra i responsabili dei beni culturali ecclesiastici, a livello diocesano, regionale e nazionale e le istituzioni formative ecclesiastiche, le scuole cattoliche, gli Istituti di scienze religiose, l'Università cattolica del sacro Cuore di Milano e le facoltà teologiche.
Particolare attenzione sia rivolta ai docenti di storia dell'arte e ai docenti di religione, dal momento che la storia dell'arte italiana è in larga misura storia dell'arte religiosa e sacra e che la cultura religiosa nel nostro paese è in gran parte espressa nelle opere d'arte.
Chiesa-associazioni-privati
12. L'interesse per i beni culturali nel nostro paese, negli ultimi anni,
si è accresciuto ed esteso. Oltre ad associazioni nazionali assai
note, operano numerosi sodalizi locali che promuovono l'attenzione verso
i beni culturali. Sono numerose anche le persone che singolarmente si occupano
degli stessi beni per ragioni professionali o per altre ragioni (artisti
e artigiani, insegnanti, studiosi, appassionati). Le comunità cristiane
sono caldamente invitate a collaborare attivamente, sia con le associazioni,
sia con i singoli; essi sono da considerare come preziosi alleati con i
quali condividere una responsabilità gravosa ma appassionante e altamente
formativa.