I. Beni culturali ecclesiastici, segno e strumento di vita ecclesiale

Chiesa e beni culturali

2. L'attività umana nel mondo, continuando il compito ricevuto da Dio &laqno;di perfezionare la creazione» (Gaudium et spes, 57: EV 1/1504), si esplica in molteplici culture, nelle quali il genio umano produce diversi beni propri e caratteristici delle stesse, ma che sono anche patrimonio universale dell'umanità. Tra questi beni culturali occupano un posto particolare i prodotti attinenti alla sfera religiosa: essi sono beni di valore specifico, in quanto rappresentano ed esprimono, mediante l'opera dell'ingegno umano, il legame stesso che unisce a Dio creatore gli uomini continuatori della sua opera nel mondo. Tra questi beni culturali religiosi, a giusto titolo la chiesa, vivente in seno a culture diverse nei tempi e nei luoghi della sua storia, annovera come propri quelli che, per vari aspetti, sono ispirati al messaggio della salvezza portato in questo mondo dal Verbo fatto uomo, all'opera con il Padre sin dall'inizio, e alla perfezione cui conduce lo spirito di Dio, artefice d'ogni bellezza.

La chiesa, per la celebrazione della liturgia e per l'esercizio della sua missione, ha sempre favorito la creazione di beni culturali, che stimolano una più diretta comunicazione tra i fedeli nella chiesa e tra la chiesa e il mondo circostante, promuovendo un arricchimento sia della stessa chiesa sia delle varie culture.

All'ingente quantità di tali beni culturali di cui l'Italia è ricchissima, alla loro qualità, è da aggiungere l'evoluzione della concezione di patrimonio storico-artistico: è andata emergendo una precisa riflessione teologica sui beni culturali; si è sviluppato il senso della loro funzione, sia per la migliore fruizione in generale sia per la fruizione precipua secondo la natura dei prodotti d'arte e cultura; si è affermata la percezione dell'efficacia di cui i beni culturali sono pregnanti e per il culto e per l'evangelizzazione.