CUN NOTIZIE N. 44 (a cura di C.Violani)
Resoconto della Sessione Straordinaria del 4-5 gennaio 2000

In questo Resoconto, di particolare rilevanza generale:
Il testo del documento approvato CUN sul D.M. sulla Determinazione delle classi delle lauree universitarie. I documenti esaminati dal CUN sono consultabili sul sito del MURST
http://www.murst.it/atti/decreti_area/vers1/classilauree.htm

La prossima sessione ordinaria si terra' il 12 e 13 gennaio.


1. COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA
Sono stati consegnati ai consiglieri i seguenti documenti:
Il testo del Decreto Ministeriale che individua LE DENOMINAZIONI DEI NUOVI SETTORI SCIENTIFICO DISIPLINARI firmato dal ministro il 23-12-99 e inviato il 3 gennaio per la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Il decreto prevede che, entro 120 giorni dalla sua pubblicazione, le denominazioni dei settori saranno integrate, su proposta del Consiglio Universitario Nazionale, da una sintetica descrizione dei relativi contenuti scientifico-disciplinari.

Il testo del REGOLAMENTO INTERMINISTERIALE SULLA ISTITUZIONE E ORGANIZZAZIONE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE PER LE PROFESSIONI LEGALI firmato il 21 dicembre dai Ministri della Giustizia e dell'Universita'.
(Consultabile sul sito MURST http://www.murst.it/regolame/1999/profleg4.htm)

Il testo con le MODIFICHE AL REGOLAMENTO 19 OTTOBRE 1998, N. 390 RECANTE
"MODALITA' DI ESPLETAMENTO DELLE PROCEDURE PER IL RECLUTAMENTO DEI
PROFESSORI UNIVERSITARI DI RUOLO E DEI RICERCATORI, del 21 dicembre 1999.
(Consultabile sul sito MURST http://www.murst.it/regolame/1999/modrecl.htm)

Il testo di una lettera aperta sullo stato giuridico dei professori e dei ricercatori universitari inviata al ministro ZECCHINO da docenti delle universita' di Milano e di Milano Bicocca e trasmesso al presidente del CUN dal rettore MANTEGAZZA.


Il Presidente ha ricordato che il lavoro dell'aula sara' interamente dedicato al parere sullo schema del decreto ministeriale recante "Determinazione delle classi delle lauree universitarie". I comitati d'area e la presidenza hanno gia' indetto delle audizioni con le conferenze dei presidi di Giurisprudenza, Ingegneria e Architettura. Anche se la rapida soluzione della crisi di governo fa si che non sussistano le ragioni di estrema urgenza per la presentazione del testo del decreto all'esame del Parlamento, la vasta partecipazione dei consiglieri a questa seduta straordinaria indica quanto il CUN sia sensibile e impegnato sul tema della riforma dei corsi di studio universitari.
Relativamente alla revisione delle declaratorie DEI NUOVI SETTORI SCIENTIFICO DISIPLINARI Il Presidente ricorda che queste devono essere riviste dai Comitati d'area in modo da rendere la definizione indipendente dalla esemplificazione dei campi di competenza. Anche se il DM appena inviato per la pubblicazione prefigura dei tempi non strettissimi, all'odg della prossima seduta ci sara' la revisione delle declaratorie dei settori scientifico-disciplinari, in modo che essa possa essere completata contestualmente al parere sui cosidetti decreti d'area.
Il documento del CUN con le declaratorie e i campi paradigmatici di competenza DEI NUOVI SETTORI SCIENTIFICO DISIPLINARI approvato il 18 novembre 1999 e' consultabile sul sito CUN http://www.murst.it/cun/settori/settori.htm

Il Consigliere MANGIONE interviene in merito alla mancata corresponsione degli anticipi relativi alle spese di viaggio e soggiorno sostenute dai Consiglieri e chiede al Presidente di intervenire per risolvere definitivamente il problema. Il Consigliere GARBARINO propone di rinviare la prossima seduta del CUN per dare un segnale forte sulla rilevanza della questione e propone la votazione di una mozione. Il Presidente ricorda che nell'ultima sedura era stato anticipata dagli Uffici la possibilita' che per questa seduta straordinaria non fosse possibile corrispondere gli anticipi e chiede, quindi, di rinviare alla prossima volta la mozione auspicandosi che cio' non sia necessario. La proposta del Presidente di rinviare la trattazione della mozione proposta alla prossima sessione viene approvata all'unanimita' .

Il Consigliere SANNA fa presente che i Presidi delle Facolta' di Economia chiederanno un'audizione al Presidente sul DM sulle classi delle lauree.
LABRUNA sottolinea di essere pienamente disponibile ad audizioni e a incontrare i Presidi delle varie aree. A tale proposito da notizia che il giorno 12 gennaio p.v. alle ore 18.00 sono convocati i Coordinatori delle aree 10 e 11 per incontrare il Prof. Tranfaglia .


2. ADEMPIMENTI E PARERI URGENTI

2.1 DECRETO SULLA DETERMINAZIONE DELLE CLASSI DELLE LAUREE
Il Presidente, iniziando dall'area 01, richiede ai singoli Comitati d'area di esprimere le proprie opinioni.
Per l'area 01 il consigliere CONTE esprime perplessita' sullo schema utilizzato per le classi dell'area scientifica che esclude la possibilita' di inserire fra le attivita' formative affini e integrative quelle relative ai settori scientifico disciplinari inclusi fra quelli caratterizzanti.
Ritiene indispensabile acquisire il testo del decreto relativo alle lauree di secondo livello e quello relativo alle scienze dell'educazione e della formazione, in cui pare non compaiano i settori di matematica.
Per l'area 02 il consigliere RATTI, dichiara che tutti i consiglieri dell'area scientifica condividono quanto rilevato da CONTE, ritiene inoltre troppo esiguo il numero di crediti (50/113) destinato agli insegnamenti di Fisica nella classe corrispondente. Il consigliere CAPUZZO sottolinea che, senza il documento integrale sui settori scientifici, la lettura dei settori indicati nelle attivita' formative risulta spesso disorientante.
Per l'area 03 il consigliere SCORRANO; conferma che anche per la classe di chimica e' del tutto insufficiente che meno del 50% dei crediti sia riservato obbligatoriamente a discipline chimiche e che occorre consentire che questi siano indicati anche entro le attivita' affini o integrative.
Relativamente all'impegno orario degli studenti, assumendo che lo studente sia impegnato in "attivita' didattiche frontali" per circa 26 settimane all'anno e che le Universita' riservino il 50% del tempo dello studente allo studio personale fa si' che gli studenti dovrebbero essere impegnati per 28,85 ore settimanale di lezioni e/o altre attivita' didattiche frontali (60 crediti di 25 ore =1500 ore; 50% = 750 ore / 26 settimane = 28,85). Quindi, terminati i corsi del primo semestre (13 settimane), lo studente regolare dovrebbe riuscire a superare i relativi esami nella sessione che precede l'inizio del secondo semestre. Di necessita', per preparare gli esami, la gran parte del lavoro deve essere svolta nelle stesse settimane in cui si tengono le lezioni. Quanto tempo impiega uno studente medio per assimilare e ricordare quanto esposto in una lezione universitaria? Si stima 2-3 ore per ogni lezione teorica e 0.5 ore per ora di laboratorio o esercitazione ma ammettiamo che sia sufficiente una sola ora di studio personale per ora di lezione. Per ogni settimana il carico dello studente sarebbe di 28,85 x 2 = 57,70 ore, che diviso per i 5 giorni lavorativi fa 11,5 ore al giorno. Rispetto a un impegno di 2 ore per ora di lezione si avrebbero 86,6 ore alla settimana ovvero 17,3 al giorno!
Considerato che le nostre Universita' non sono residenziali a queste ore vanno sommate le ore di viaggio; e' chiaro che un impegno di tale portata rendera' impossibile allo studente medio superare tutti gli esami del primo semestre e quindi l'ordinato sviluppo del programma didattico triennale. Secondo SCORRANO le ore frontali di lezione non dovrebbero superare le 400 all'anno e aumentare solo se in parte dedicate ad esercitazioni.
Per l'area 04 il consigliere DE ZANCHE sottolinea che anche per la classe di scienze della terra e' del tutto insufficiente che meno del 50% dei crediti sia riservato obbligatoriamente a discipline geologiche. Rileva che particolare attenzione va data alla spendibilita' dei titoli nel mondo del
lavoro ricordando che una richiesta di equipollenza per una laurea in geografia era motivata dalla difficolta' a trovare occupazione per questi laureati.
Per l'area 05 il consigliere PALMIERI rileva che alcune classi appaiono non sufficientemente differenziate o sovrapponibili, per esempio quelle dell'area sociologica. Entra nel merito di soluzioni discutibili, scienze ambientali, e afferma che rilievi specifici possono essere mossi a classi relative ad attuali DU e a quella delle scienze motorie. Raccomanda di valutare accuratamente la congurenza fra gli obbiettivi formativi e le opzioni proposte e dovrebbe risultare sempre evidente la giustificazione formativa e culturale delle proposte. Ritiene particolarmente deboli molte
elencazioni di settori affini o integrativi e incomprensibile che non si possano includere insegnamenti relativi a settori individuati come caratterizzanti. Il consigliere RUZZIER entra nel merito del decreto relativo a scienze dell'ambiente e chiede che siano valutate contestualmente le classi relative agli studi medici che sarebbero ben 21.
Per l'area 06 il consigliere CRISCI fornisce informazioni sull'elaborazione dei decreti relativi alle classi di medicina che, per uniformita' con le norme europee non prevederanno lauree triennali e la apparente proliferazione delle classi dipende dalla presenza di molti DU, infine sottolinea i problemi della concertazione con il Ministero della Sanita' .
Il consigliere PINCHERA fornisce ulteriori informazioni. Per l'area 07 il consigliere PORCEDDU segnala alcune incongruenze nelle classi di pertinenza dell'area delle scienze agrarie e veterinarie e una sottorappresentazione dei loro settori in classi come quella della cooperazione e lo sviluppo che pure fanno riferimento a economie in larga misura agricole.
Per l'area 08 relaziona il consigliere CORSANEGO formula alcuni rilievi di carattere generale rimandando quelli particolari a un momento successivo all'incontro con la conferenza dei presidi.
Per l'area 09 il consigliere NASO sottolinea che dovrebbero essere resi piu' omogenei i decreti a partire dalle denominazioni in cui non e' sempre chiara la distinzione fra scienze e discipline, per non parlare di tecnologie. Andrebbero pure definite piu' chiaramente le figure professionali che si intende formare. Evidenzia come un numero troppo limitato di classi ponga problemi quando una classe venga a contenere dei percorsi formativi e culturali troppo etereogenei. Sostiene che la definizione del numero di ore corrispondenti a un credito non dovrebbe essere costante ma poter variare nelle differenti aree. Il consigliere PIZZUTILO sottolinea l'importanza della valutazione congiunta dei decreti da parte delle differenti aree esemplificando il caso dei corsi in disegno
industriale.
Per l'area 10 il consigliere POLARA afferma che in base a un primo esame dei decreti che riguardano l'area, l'accorpamento e' stato positivo ma non pienamente riuscito. Ci sono evidenti anomalie e disomogeneita', alcune classi sono troppo specifiche e altre troppo ampie. Ritiene equivoca la distinzione fra scienze e discipline. Rileva disomogeneita' anche nelle indicazioni degli ambiti caratterizzanti che potranno essere corrette in funzione di una migliore definizione delle prospettive professionali.
Ritiene indispensabile esaminare contestualmente anche i corsi del secondo livello. Nel contesto di una valutazione globale andranno considerati anche i rapporti fra le nuove classi e le attuali facolta' e corsi di laurea.
Per l'area 11 il consigliere VIOLANI nota che il vantaggio della riduzione del numero delle classi rispetto alle attuali 260 denominazioni e alle 113 proposte dai gruppi di lavoro e' equivoco quando porta a raggruppare e a far proliferare in una stessa classe percorsi formativi etereogenei.
Viceversa e' evidente il vantaggio del ridurre il numero dei settori indicati fra quelli affini e integrativi, in quanto si garantira' maggiore elasticita' e rispondenza ai bisogni formativi. Sottolinea che l'unicita'
del contributo del parere del CUN consiste nella valutazione di tutte le classi proposte da parte di tutte le aree, in tale valutazione si potra' superare definitivamente ogni tentazione di reintrodurre le vecchie tabelle e persino qualche "complementare obbligatorio" in funzione di particolari esigenze e accademiche. Il lavoro da fare e' molto ma nessun tempo sara' perso se il CUN informera' e coinvolgera' le intere comunita' accademiche sul lavoro in corso, facilitando la progettazione e l'attuazione dei nuovi percorsi formativi. Il Consigliere RUGGIU sottolinea l'importanza che il parere ha e l'esigenza di giudicarlo conoscendo l'intera architettura dei corsi. Rileva che il disegno proposto dai gruppi di lavoro ministeriali istituzionalmente rappresentativi della comunita' scientifica e' stato stravolto con una operazione giacobina, occorre ripristinarlo, consentire che sia noto e discusso dall'intera comunita' e, su tale base, perfezionato.
Per l'area 12 il consigliere FEBBRAJO sottolinea l'importanza di garantire tempi rapidi e certi all'attuazione della riforma e le responsabilita' del CUN. Il consigliere DALLA TORRE rileva la ambiguita' nella definizione e la sovrapponibilita' di alcune classi come scienze giuridiche e discipline per i servizi giuridici. Ci sono anche evidenti assenze e eccessive presenze di settori disciplinari fra le attivita' formative affini che necessitano di essere riviste. Infine ci sono dei problemi in merito alla necessita' di destinare almeno 1 credito ad alcuni settori.
Per l'area 13 il consigliere FERRARIS sottolinea che il decreto dovra' essere unitario e altrettanto dovra' essere il parere del CUN. Sottolinea che i problemi della distinzione fra ambiti di tipo A B e C segnalati nel parere del CUN sul regolamento si sono puntualmente verificati segnala una evidente disparita' nella definizione del numero delle classi proposte nei diversi ambiti scientifico disciplinari e in particolare una eccessiva restrizione restrizione di quelle in ambito economico.
Per l'area 14 il consigliere DE NARDIS esprime una valutazione positiva per quanto riguarda le classi nell'area delle scienze sociologiche e pone il problema del ruolo che avranno le facolta'.
Il Presidente ringrazia tutti i relatori per i loro interventi e fa il punto della situazione sul metodo di lavoro che il Consiglio dovra' adottare: discussione generale; definizione delle linee guida e dei tempi di espressione dei pareri. Intervengono i Consiglieri GARBARINO RATTI e
RUGGIU che convoca le commissioni II e III per predisporre un documento.

Il Consigliere RUGGIU legge la bozza elaborata dalle Commissioni II e III.
Il Presidente ringrazia il Relatore e pone il problema se il documento vada posto in votazione subito oppure nella prossima seduta. Intervengono i Consiglieri GARBARINO, DE ZANCHE, MANGIONE, RUGGIU, FEBBRAJO, CONTE, PINCHERA, PETTINELLI, SURACE, VIOLANI e PORCEDDU. Il Presidente pone in votazione le linee del documento che vengono approvate all'unanimita' come di seguito trascritte:
"Il CUN, riunito in seduta straordinaria il 4 e 5 gennaio con all'ordine del giorno l'esame dello schema del decreto ministeriale recante "DETERMINAZIONE DELLE CLASSI DELLE LAUREE UNIVERSITARIE" dopo ampia discussione sugli aspetti generali del documento, sottolinea l'importanza della riforma globale del sistema universitario attualmente in discussione, la profondita' dei mutamenti che potranno essere indotti e il rilievo culturale, sociale, professionale e politico che tale riforma e' destinata a produrre su tutto il sistema della ricerca e della formazione superiore, anche nel quadro della riorganizzazione dell'intero ciclo dell'istruzione.
Inoltre, poiche' l'intervento avviene nel piu' ampio contesto dell'armonizzazione europea per la costruzione di un'identita' comune della ricerca e della formazione superiore, le conseguenze attese avranno una profonda incidenza in un quadro di lunga durata per l'intero Paese e per il suo ruolo europeo.
Il CUN e' , altresi' , consapevole dell'urgenza dell'emanazione dei decreti, che dovra' avvenire in tempi tali da consentire agli studenti ed all'intero sistema universitario certezza sul nuovo assetto dell'organizzazione degli studi in Italia.
A fronte di queste gravi responsabilita' , il CUN, non puo' non osservare, che a tutt'oggi, ha ricevuto soltanto la parte del disegno riformatore relativa alle lauree di primo livello, peraltro gravemente incompleta per l'assenza dei decreti relativi all'area sanitaria e a quella, inedita, delle Scienze strategiche. Queste aree non possono essere considerate indipendentemente dal quadro d'insieme, per le ovvie e molteplici interconnessioni che presentano con l'intero quadro delle competenze, dei saperi e delle professioni.
Inoltre, il CUN prende atto della mancanza delle proposte di decreto relative all'intero arco delle lauree di secondo livello, delle scuole di specializzazione, dei master e dei dottorati. Quest'ultima parte non costituisce un'appendice rispetto alle lauree di primo livello, ma rende esplicito il senso dell'intero disegno, confermando o meno l'unitarieta' di principi e di intenti.
Il CUN ritiene di dover esprimere il proprio parere, motivato, sull'intero disegno riformatore, che non puo' non essere valutato in relazione alla presenza in esso dei criteri di organicita', di unitarieta', e di razionalita' sistemica presenti nelle singoli parti e nell'insieme, fatto salvo il processo di attuazione nel tempo.
La necessita' di disporre dell'intero quadro e' ulteriormente imposta dal fatto che il lungo lavoro delle commissioni ministeriali delle singole macroaree, condotto in diretto rapporto con l'intera comunita' scientifica e che ha prodotto un quadro di proposte discutibile, ma con una propria ratio, ha subito, nella fase finale, anche per il limitato tempo a disposizione, trasformazioni radicali che ne hanno mutato non solo gli aspetti quantitativi e formali, ma talvolta anche gli stessi principi ispiratori, determinando incoerenze, sovrapposizioni, errori materiali, fino a vere e proprie contraddizioni rispetto alle norme ispiratrici.
Il CUN ritiene, inoltre, che anche le parti che necessitano di un'intesa con altri Ministeri, vengano elaborate e proposte all'interno degli stessi principi ispiratori del disegno universitario e costituiscano quindi il terreno di base per realizzare ogni ulteriore concerto.
Il CUN ribadisce la propria disponibilita' ad operare come sempre con spirito di collaborazione e con tempi contenuti e certi per contribuire a fondare su basi solide il disegno riformatore, accelerandone il processo ed i tempi di attuazione, nella chiarezza degli obiettivi anche nei confronti della pubblica opinione.
Il CUN ritiene che l'iter qui delineato costituisca la premessa per una partecipazione attiva dell'intera comunita' universitaria, garanzia perche' la riforma poggi su basi efficaci e ben radicate nella cultura e nella volonta' delle coscienze."