Roma, 13 aprile 2000
Prot. n.° 7065/Z

Illustre Presidente,

        Le rimetto per il prescritto parere la proposta di decreto che fissa i criteri generali per le classi delle lauree specialistiche, ai fini della definizione degli ordinamenti didattici che le Università sono chiamate ad adottare nell'esercizio della riconosciuta loro autonomia.

        La proposta, com'è noto, è scaturita dal lavoro di cinque gruppi, riferita alle cinque macro-aree disciplinari e di un gruppo di coordinamento generale – cui va il più vivo apprezzamento e ringraziamento – costituiti secondo criteri di rappresentatività del mondo accademico (per ciascun gruppo: i presidenti delle conferenze dei presidi e due componenti nominati previa consultazione con le presidenze rispettivamente del C.U.N. e della C.R.U.I.).

        La grande complessità e delicatezza dell'opera – congiunte alla consapevolezza della straordinaria valenza delle innovazioni proposte – fa però ritenere salutari e necessari ulteriori approfondimenti, sia sui contenuti specifici della proposta, che sul suo stesso impianto.

        Con riferimento a quest'ultimo, nel far presente che – rispetto alla bozza di proposta presentata dai gruppi di lavoro - si è ritenuto di uniformare tutte le classi a livello massimo consentito dei crediti riservati (il 66% dei crediti complessivi, equivalente a 198 crediti su 300), si sollecita una riflessione sulla opportunità di assicurare una maggiore omogeneità strutturale tra le classi. A tal fine si segnalano esemplificativamente talune questioni emergenti dalla proposta avanzata:

  1. la quantificazione dei crediti in riferimento ai singoli ambiti disciplinari individuati nelle diverse attività formative in alcuni casi è indicata in modo analitico ed in altri casi invece coincide con la sola somma complessiva;
  2. è registrabile una accentuata disomogeneità tra le classi in ordine alla assegnazione di crediti per le attività formative di base e le restanti tipologie di attività;
  3. gli ambiti disciplinari presentano un elenco di settori scientifico-disciplinari talora molto ristretto e talaltra molto ampio tanto da risultare poco caratterizzante;
  4. il grado di analiticità degli obiettivi formativi e dei profili professionali è molto oscillante.

        Nel trasmettere la proposta, con le osservazioni innanzi avanzate, desidero ringraziare il C.U.N. – massimo organo di rappresentanza del mondo accademico – per le valutazioni e le indicazioni che offrirà. Sono certo che esse arricchiranno e miglioreranno il testo per consentirmi l'assunzione delle determinazioni finali in vista del conclusivo parere del Parlamento, cui seguirà la emanazione del decreto vivamente atteso dagli Atenei.

 

- Ortensio Zecchino -
f.to ZECCHINO

Chiar.mo Prof.
Luigi LABRUNA
Presidente CUN
SEDE