P A R N A S O PATRIMONIO ARTISTICO RICERCA E NUOVE TECNOLOGIE APPLICATE ALLO SVILUPPO E ALLA OCCUPAZIONE
PROTOCOLLO D'INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PIANO NAZIONALE DI RICERCA "TECNOLOGIE PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE"
Il Ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica
Il Ministro per i Beni Culturali e Ambientali
VISTA la legge 17 febbraio 1982 n.46 recante "interventi per i settori dell'economia di rilevanza nazionale;
VISTO il decreto-legge 22 ottobre 1992, n.415, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 1992, n.488, in tema di disciplina organica dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno;
VISTO il quadro comunitario di sostegno 1994-99 per lo sviluppo e l'adeguamento strutturale delle regioni in ritardo di sviluppo (obiettivo 1) - Italia, approvato dalla Commissione Europea il 29 luglio 1994;
VISTO il decreto legislativo 3 aprile 1993, n.96, relativo al trasferimento delle funzioni in materia di interventi nelle aree economicamente depresse in attuazione dell'art.3 della citata legge n.488 del 1992 e, in particolare, l'art.6 che, al comma 1, individua le funzioni trasferite al Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e, al comma 2, stabilisce che il Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, per l'esercizio delle funzioni ad esso trasferite, possa attivare gli strumenti previsti dalla legislazione nazionale in materia di ricerca applicata;
VISTO il decreto legge 8 febbraio 1995, n.32, convertito senza modificazioni, dalla legge 7 aprile 1995, n.104, recante disposizioni in materia di ricerca applicata;
VISTA la decisione della Commissione Europea C(95) 1403 del 19 luglio 1995 che approva il Programma Operativo "Ricerca e sviluppo tecnologico" del Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica;
CONSIDERATO che nel settore dei beni culturali, per la vastità e la ricchezza del patrimonio da tutelare e valorizzare, occorre potenziare, innovare e rendere più efficaci strumenti, procedure e tecnologie di intervento, anche attraverso programmi e progetti specifici di ricerca e di diffusione dell'innovazione;
CONSIDERATO che per avviare programmi e progetti di ricerca nel settore dei beni culturali e per realizzare le relative sperimentazioni è necessario uno stretto coordinamento fra tutte le Amministrazioni competenti a livello settoriale e territoriale e quindi, in primo luogo, fra il Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali
CONSIDERATO che l'avvio di programmi e progetti di ricerca e di diffusione dell'innovazione nel settore dei beni culturali può avere un impatto molto positivo in termini di sviluppo e di creazione di occupazione qualificata
CONSIDERATO che l'attività di ricerca e lo sviluppo e l'applicazione di tecnologie avanzate costituiscono un elemento decisivo delle politiche di conoscenza, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale del nostro paese.
CONVENGONO QUANTO SEGUE
1 Obiettivi e contenuti del protocollo d'intesa
1. Il presente protocollo di intesa è diretto alla definizione ed attuazione del Piano Nazionale di Ricerca "Tecnologie per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale", da realizzarsi nel periodo 1998-2000. L'obiettivo é la realizzazione di linee di intervento e di progetti tesi a promuovere la ricerca scientifica e la diffusione dell'innovazione nelle attività di tutela e di valorizzazione del patrimonio culturale nazionale. A tale obiettivo si accosta la finalità della crescita dell'occupazione, attraverso nuove opportunità imprenditoriali e nuove iniziative produttive legate all'applicazione, al trasferimento e alla diffusione delle tecnologie sviluppate nell'ambito del piano.
2.Vengono comunque confermati gli impegni alla collaborazione nell'ambito delle azioni già esistenti, in particolare per quanto riguarda il Progetto finalizzato Beni culturali del CNR e la ricerca universitaria libera nel settore dei beni culturali.
2 Strumenti di attuazione del protocollo d'intesa e impegni dei due Ministeri
1.Per le attività relative alla definizione, programmazione, attuazione del Piano Nazionale di Ricerca viene istituito, entro il 31 Ottobre 1997, il Comitato tecnico paritetico fra Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica (MURST) e Ministero per i Beni Culturali e Ambientali (MBCA), composto da un massimo di sei membri e integrato, ove necessario, da un rappresentante della Conferenza Stato-Regioni, da un rappresentante della Conferenza Stato-Città e da un rappresentante per ciascuna delle principali associazioni imprenditoriali del paese.
2.Il Comitato ha compiti di:
a. promozione e coordinamento dell'attività di ricerca delle due amministrazioni nel settore dei beni culturali, anche attraverso il coinvolgimento attivo dei soggetti e degli enti di volta in volta interessati;
b. programmazione e indicazione di indirizzi e criteri per l'attuazione delle linee di intervento previste nel presente protocollo d'intesa, anche sulla base degli elementi derivanti dall'anagrafe dei progetti in corso di attuazione e/o comunque finanziati nel quadro delle attività delle due amministrazioni e degli enti di ricerca e/o territoriali da esse dipendenti;
c. promozione di forme di collaborazione, di intesa e/o di scambio di esperienze, metodologie e know-how fra i diversi istituti, centri, enti territoriali che operano nel settore della ricerca e dell'applicazione di tecnologie avanzate nel settore dei beni culturali (ad esempio: ricerca e tecnologie per la catalogazione, il restauro, lo scavo archeologico, la fruizione museale) ai fini dell'integrazione delle metodologie e delle conoscenze oltre che della massimizzazione dei risultati e dell'efficacia delle relative sperimentazioni ed applicazioni;
d. promozione di forme di coordinamento anche a livello territoriale.
3. Il protocollo di intesa si attua, inoltre, attraverso strumenti in grado di ottimizzare l'integrazione e la cooperazione fra Amministrazioni promuovendo, a livello territoriale, il massimo utilizzo, nel conseguimento degli obiettivi dei programmi di ricerca, degli strumenti della programmazione concertata.
4. A tal fine, per l'attuazione del Piano Nazionale di Ricerca, il MURST, attraverso un atto di indirizzo, invita le istituzioni universitarie, i Consorzi e gli Enti di ricerca, le imprese a farsi promotori di accordi con gli altri soggetti interessati, in primo luogo le Soprintendenze e gli Enti Locali, per realizzare attività di ricerca, finalizzata o di base, che siano in grado di realizzare nuovi modelli di intervento sia sui beni culturali che sul territorio e che abbiano l'obiettivo generale di creare nuove attività produttive e nuove possibilità occupazionali. Per la realizzazione di questi accordi le istituzioni universitarie e gli Enti di ricerca possono operare sulla base della normativa vigente.
5. Il MBCA, con analogo atto di indirizzo, invita le Soprintendenze ad attivarsi per promuovere e partecipare a tali accordi.
6. I due Ministeri si impegnano altresì a promuovere la costituzione di reti integrate dei Musei e delle Biblioteche attraverso un programma che preveda l'impegno diretto delle Università, degli Istituti ed Enti pubblici di ricerca, delle Soprintendenze, dei Musei e delle Biblioteche Statali e il coinvolgimento dei sistemi di Musei e Biblioteche locali.
3 Azioni-chiave e obiettivi di interesse nazionale (linee di intervento)
1. Il Piano Nazionale di Ricerca "Tecnologie per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale" è realizzato con riferimento a due linee di intervento, distinte sotto il profilo dei contenuti, delle modalità di attuazione e della procedure e, tuttavia, fra loro coordinate e convergenti per il conseguimento degli obiettivi del presente protocollo.
2. Tali linee di intervento riguardano in particolare:
A. PROGRAMMI NAZIONALI DI RICERCA
La base normativa di questa linea di intervento è la legge 46/1982, artt. 8-13. I programmi nazionali di ricerca possono essere attuati su tutto il territorio nazionale. Le azioni-chiave definite concordemente dal MURST e dal MBCA sono le seguenti:
1. Sviluppo della ricerca applicata nel campo della tecnologia dell'informazione di interesse per i beni culturali e più in generale dell'industria multimediale della cultura;
2. Sviluppo della ricerca applicata nel campo della diagnosi, restauro e conservazione di beni culturali mobili e immobili;
3. Sviluppo della ricerca applicata nel campo della fruizione e gestione del patrimonio;
4. Attività di formazione professionale di ricercatori e tecnici di ricerca.
Tali azioni-chiave si sostanziano in obiettivi/linee di intervento di interesse nazionale. In particolare:
a. Recupero e messa a disposizione su reti telematiche nazionali del patrimonio costituito dalla memoria scritta, bibliografica ed archivistica, ed audio-visuale; b. Realizzazione della rete telematica dei musei italiani e applicazioni di innovazioni tecnologiche per la gestione museale; c. Realizzazione di progetti di rilievo nazionale nel campo dell'archeologia (aree e parchi archeologici, paleoambiente, carta archeologica nazionale, multimedialità in ambito archeologico); d. Recupero e valorizzazione degli archivi storici di istituzioni pubbliche e private, con particolare riguardo alla ricerca nel campo dei materiali e delle tecnologie per la conservazione del settore; e. Ricerca e sperimentazione di nuovi materiali per il restauro; f. Ricerca e sperimentazione di nuove tecniche di rilevamento e diagnostica; g. Realizzazione di nuove tecniche di controllo del rischio ambientale, inclusa la carta nazionale del rischio. Il Comitato tecnico paritetico di cui al precedente art. 2, integrato, ove necessario, da un rappresentante della Conferenza Stato-Regioni, da un rappresentante della Conferenza Stato-Città e da un rappresentante per ciascuna delle principali associazioni imprenditoriali del paese, definisce e propone gli obiettivi specifici che le attività di ricerca previste per questa linea di intervento dovranno perseguire.
B. PROGRAMMI DI RICERCA E DIFFUSIONE DELL'INNOVAZIONE A LIVELLO TERRITORIALE
La base normativa di questa linea di intervento è costituita dalla legge 488/92 e successive integrazioni e aggiornamenti, nonché dai Regolamenti comunitari (CEE) n.2081/93, 2082/93, 2083/93, 2084/93, 2085/93 relativi ai fondi strutturali, a valere sulle risorse dei quali è previsto il cofinanziamento degli interventi da realizzare. In base a tale normativa i progetti da finanziare nel quadro di questa linea di intervento dovranno essere localizzati nelle aree depresse del territorio nazionale, così come definite dalla vigente regolamentazione e, in particolare, in quelle individuate, o che saranno individuate, dalla Commissione dell'Unione Europea come ammissibili agli interventi dei fondi strutturali, obiettivi 1, 2 e 5b, nonché quelle rientranti nelle fattispecie dell'art.92, paragrafo 3, lettera c), del Trattato di Roma. Con questa linea di intervento si intende promuovere l'accordo fra più soggetti operanti sul territorio (Dipartimenti universitari, Consorzi ed Enti di ricerca, Soprintendenze, Enti Locali, imprese o consorzi tra questi soggetti) per realizzare progetti integrati di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale locale basati su attività di ricerca, finalizzata o di base, in grado di realizzare nuovi modelli di intervento sia sui beni culturali che sul territorio e che abbiano l'obiettivo generale di creare nuove attività produttive e nuove possibilità occupazionali. In particolare i progetti da finanziare con le risorse previste per questa linea di intervento dovranno assicurare l'integrazione tra:
a. attività di ricerca e attività di valorizzazione; b. diverse tipologie di attività di ricerca, da quelle tecnologiche a quelle umanistiche, così da consentire non solo la tutela e il recupero del patrimonio ma anche la più ampia comunicazione sulle sue valenze; c. i differenti soggetti pubblici e privati che operano sul territorio e le risorse finanziarie con cui ognuno di essi può partecipare e implementare il progetto; d. i differenti beni culturali presenti sul territorio al fine di accrescerne le potenzialità di valorizzazione soprattutto in quelle aree in cui, pur in assenza di emergenze monumentali e/o archeologiche e artistiche di particolare risonanza, è presente un patrimonio diffuso e omogeneo da valorizzare in un ambito di sistema.
Il Comitato tecnico paritetico di cui al precedente art. 2, integrato, ove necessario, da un rappresentante della Conferenza Stato-Regioni, da un rappresentante della Conferenza Stato-Città e da un rappresentante per ciascuna delle principali associazioni imprenditoriali del paese, definisce e propone gli obiettivi specifici che le attività di ricerca previste per questa linea di intervento dovranno perseguire.
4 Soggetti promotori, beneficiari e tipologie di intervento
1. I programmi e gli interventi compresi nel presente protocollo d'intesa sono promossi e attuati dal MURST quale amministrazione titolare individuata dalla base normativa di riferimento. Le procedure di attuazione, nel rispetto della specificità di ognuna delle due linee di intervento previste, dovranno seguire le vigenti direttive ministeriali per l'attuazione degli interventi a valere sul Fondo Speciale Ricerca Applicata.
2. I Programmi nazionali di ricerca si articolano in specifici progetti di ricerca industriale, di cui il MURST sostiene i costi nei limiti stabiliti dalle vigenti disposizioni comunitarie in materia e, comunque, fino al massimo del 75%, e la cui esecuzione è affidata ai soggetti beneficiari indicati all'art. 2 della Legge n. 46/1982 e successive modificazioni e integrazioni. Le ricerche devono avere caratteristiche applicative in grado di generare ricadute produttive e occupazionali. Possono inoltre essere finanziate attività di formazione di ricercatori e tecnici ad elevata qualificazione da destinare alle imprese.
3. Per i Programmi di ricerca e diffusione dell'innovazione a livello territoriale, il finanziamento viene attribuito ai soggetti e per le tipologie d'intervento di cui alla delibera CIPE del 29 dicembre 1995, riguardante gli strumenti di programmazione negoziata per le attività di ricerca e innovazione. In linea generale, i soggetti proponenti e beneficiari delle attività di ricerca potranno essere uno o più Dipartimenti universitari, i Consorzi e gli Enti di ricerca, le Soprintendenze, gli Enti Locali, le imprese o, preferibilmente, un consorzio tra questi differenti soggetti. I Programmi sono rivolti alle aree territoriali di cui va sostenuto lo sviluppo e possono riguardare sia interventi di tipo strutturale (cantieri-laboratorio, centri e laboratori di ricerca e di restauro, ecc.) che attività di sperimentazione e ricerca a livello locale che, ancora, attività di formazione.
4. La fattibilità dei progetti, soprattutto in ordine alla attività di valorizzazione da realizzare, richiede che fra i soggetti promotori e beneficiari sia prevista la partecipazione dei soggetti proprietari (o comunque titolari della loro disponibilità) dei beni oggetto di sperimentazione e/o di valorizzazione nonché delle Soprintendenze competenti per materia e territorio quali enti preposti alle attività di tutela.
5. A tal fine il MBCA, anche attraverso l'atto di indirizzo di cui all'art. 2 della presente intesa, promuove e verifica l'impegno delle Soprintendenze nella partecipazione fattiva e al massimo livello a tali programmi, assicurando altresì tutte le forme di integrazione possibili, anche sotto il profilo finanziario, fra tali programmi, l'attività ordinaria e le eventuali fonti aggiuntive di programmazione, con particolare riferimento al Programma Operativo "Sviluppo e valorizzazione delle risorse culturali del Mezzogiorno" ove, come previsto, tale Programma possa essere avviato in tempi rapidi. 6. L'allegato al presente protocollo d'intesa ne è parte integrante. Nell'allegato sono specificate le procedure di attuazione ed è indicato il quadro finanziario previsionale per l'attuazione dei programmi e degli interventi previsti nell'ambito del presente protocollo.
Palazzo Chigi Roma, 12 Giugno 1997
Il Ministro dell'Università
e della Ricerca Scientifica e Tecnologica
(On. Prof. Luigi Berlinguer)
Il Ministro per i Beni Culturali
e Ambientali
(On. Walter Veltroni)
ALLEGATO
1 Linee guida del protocollo d'intesa
1. Il protocollo d'intesa muove da tre giudizi su cui viene confermata una piena convergenza fra i Ministri firmatari:
a) il patrimonio e i beni culturali costituiscono l'insieme delle testimonianze materiali su cui si fonda l'identità storica e culturale del nostro paese e rappresentano una risorsa importante per la costruzione di un'identità culturale europea;
b) la vastità del patrimonio culturale italiano impone un impegno considerevole per assicurare le necessarie attività di conoscenza, catalogazione, conservazione, tutela, restauro e valorizzazione dei beni culturali del nostro paese;
c) l'attività di ricerca e lo sviluppo e l'applicazione di tecnologie avanzate costituiscono un elemento decisivo delle politiche di conoscenza, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale del nostro paese.
2. A tal fine occorre valorizzare a pieno il patrimonio di conoscenze e di capacità scientifiche e tecnologiche di cui dispongono sia le istituzioni scientifiche pubbliche e private che operano nel nostro paese, sia le imprese e gli organismi di ricerca che operano sul mercato nazionale e internazionale. Da qui la necessità di organizzare e rendere coerenti ed integrati le politiche e le strategie di intervento attuate dal Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica (MURST) e dal Ministero per i Beni culturali e Ambientali (MBCA) nel quadro di obiettivi comuni di sviluppo della ricerca e dell'applicazione di tecnologie avanzate per la conoscenza, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale del nostro paese.
3. Le iniziative da avviare saranno sostenute a livello divulgativo da un'adeguata azione di pubblicizzazione, anche attraverso l'organizzazione di convegni e workshop nelle diverse aree territoriali. I programmi e i progetti da realizzare si dovranno integrare con le altre iniziative in corso e/o in programma sia a livello comunitario (V Programma Quadro per la Ricerca e altri Programmi specifici quali EUROCARE, MEDA, IMPRIMATUR) sia a livello nazionale (programma finalizzato Beni Culturali del CNR e programmi di ricerca universitari nel settore dei beni culturali).
2 Procedure di attuazione
1. I progetti da finanziare e realizzare nel quadro delle due linee di intervento previste dal presente protocollo d'intesa sono selezionati secondo procedure di evidenza pubblica e comunque nel rispetto della vigente normativa nazionale e comunitaria di affidamento di lavori cofinanziati con risorse pubbliche nazionali e comunitarie.
2. Al fine di assicurare un maggiore coordinamento nelle scelte relative all'attuazione del Piano, il Comitato tecnico paritetico di cui all'art. 2 del presente protocollo procede alla nomina di due Nuclei di esperti, uno dedicato ai Programmi nazionali di ricerca e uno dedicato ai Programmi territoriali. Ciascun Nucleo è composto da sette membri, di cui tre nominati dal MURST , tre dal MBCA e uno in rappresentanza del Progetto Finalizzato Beni Culturali del CNR, scelti fra tecnici di comprovata esperienza. Compito dei due Nuclei è di definire gli ambiti delle iniziative, determinare per ciascuna iniziativa eventuali criteri prioritari per la valutazione dei progetti, supportare gli uffici nell'espletamento delle fasi istruttorie, monitorare lo sviluppo delle iniziative stesse.
Il finanziamento viene attribuito ai soggetti beneficiari di cui all'art. 4 del presente protocollo d'intesa attraverso una procedura di evidenza pubblica (appalto concorso) volta a selezionare progetti caratterizzati, fra l'altro, dai seguenti requisiti:
- coerenza con gli obiettivi specifici dei programmi nazionali di ricerca, così come definiti all'art. 3 del protocollo d'intesa;
- previsione di sperimentazione dei risultati della ricerca e di prototipi per un periodo predeterminato e su oggetti definiti con individuazione dei soggetti pubblici (soprintendenze e musei statali, enti locali e musei locali, biblioteche e archivi statali e non statali) la cui partecipazione al progetto garantisca la reale possibilità della sperimentazione e del trasferimento dei risultati;
- assenza di finanziamenti di altre fonti pubbliche;
- partecipazione al progetto di centri di ricerca pubblici (dipartimenti universitari, enti di ricerca, soprintendenze e istituti centrali del MBCA, centri di ricerca nazionali e regionali);
- dimensione di intervento adeguata (con successiva individuazione di un plafond minimo con il fine di evitare finanziamenti eccessivamente frammentati per una molteplicità di piccoli progetti). Questo criterio dovrà considerarsi tra gli elementi che attribuiranno carattere di priorità al progetto presentato;
- previsione di un quadro finanziario che massimizzi la partecipazione dei privati, riducendo, ove possibile, la partecipazione pubblica al di sotto del 75% stabilito quale massimo contributo pubblico attribuibile.
I soggetti proponenti, nel formulare la domanda di finanziamento, dovranno fornire, fra l'altro, le seguenti indicazioni:
- quadro finanziario per la realizzazione del progetto, distinto per finanziamenti già utilizzati, già disponibili o da attivare e per fonte di finanziamento, con specifica indicazione di eventuali altri contributi pubblici già utilizzati, del loro importo, della data e della finalità del finanziamento;
- ulteriori finanziamenti necessari per l'utilizzo industriale del prototipo realizzato;
- ricadute previste (campi di applicazione e dimensioni del mercato);
- vantaggi competitivi attribuiti ai risultati della ricerca (anche con riferimento a prodotti o processi già utilizzati sia sul mercato nazionale che su quello europeo);
- numero di occupati aggiuntivi previsti per qualifica professionale, sia nella fase di sperimentazione che in quella di regime;
- attività formative richieste e relative prospettive occupazionali dei nuovi formati. Questa linea di intervento sarà attuata attraverso il pieno coinvolgimento, per le attività di pubblicizzazione, promozione e diffusione dell'informazione, delle principali organizzazioni imprenditoriali e artigiane del paese.
I criteri per la individuazione e selezione delle proposte da finanziare tengono conto della necessità di assicurare il finanziamento di un insieme composito di progetti che investa diverse aree territoriali con interventi di rilevanza tale da evitare il rischio di una eccessiva frammentazione dei finanziamenti, di prevedere la partecipazione di più soggetti e di conseguire la massima integrazione delle fonti di finanziamento. A tal fine l'intervento finanziario deve essere costituito da una quota a carico del MURST, a valere sulle risorse della Legge 488/1992, tale da assicurare il cofinanziamento comunitario sui fondi strutturali, e da una significativa partecipazioone finanziaria degli enti pubblici e dei soggetti privati titolari delle singole iniziative. I soggetti proponenti, nel formulare la domanda di finanziamento, dovranno fornire, fra l'altro, le seguenti indicazioni:
- soggetto proponente;
- altri soggetti partecipanti all'iniziativa; sarà data priorità ai progetti che vedono la partecipazione di più soggetti (Università e Dipartimenti universitari, Consorzi ed Enti di ricerca, Soprintendenze, Enti locali, imprese);
- obiettivi e descrizione del progetto;
- aspetti innovativi del progetto;
- quadro finanziario per la realizzazione del progetto, distinto per finanziamenti già utilizzati, già disponibili o da attivare e per fonte di finanziamento con specifica indicazione di eventuali altri contributi pubblici già utilizzati, del loro importo, della data e della finalità del finanziamento;
- ulteriori finanziamenti necessari per la messa a regime del progetto; sarà data priorità a quei progetti che prevedano l'integrazione di più fonti di finanziamento
- forma di gestione prevista e soggetti in grado di assicurarla;
- attività formative richieste e relative prospettive occupazionali per i nuovi formati;
- numero di occupati aggiuntivi previsti per qualifica professionale, sia nella fase di ricerca e sperimentazione che in quella di regime;
- le attività previste, se necessarie, per favorire la nascita di nuove imprese, anche nel settore della gestione dei servizi per la tutela dei beni culturali e per l'organizzazione di attività culturali;
- possibilità occupazionali offerte ai neo-laureati in questi specifici campi.
3 Quadro finanziario e fonti di finanziamento
1. Il programma di interventi da attuare nell'ambito del presente protocollo di intesa fa riferimento ad un quadro finanziario caratterizzato dalla integrazione di una pluralità di fonti relative in particolare a leggi nazionali di finanziamento di interventi pubblici, alle risorse dei fondi strutturali dell'Unione Europea, ad altre risorse pubbliche derivanti dalla partecipazione al programma di istituti e di organismi periferici del MBCA nonché di enti locali e di altri enti pubblici, alle risorse private.
2. In particolare, il MURST si impegna ad attivare, nel periodo di realizzazione del Piano di cui all'art. 1 c. 1 del presente Protocollo, un finanziamento complessivo (comprensivo del cofinanziamento comunitario) fino a 250 miliardi di lire.
3. Il MBCA, nelle more dell'approvazione del Programma Operativo "Sviluppo e valorizzazione delle risorse culturali del Mezzogiorno ", si impegna a far convergere sugli interventi previsti nel quadro del presente protocollo d'intesa le risorse disponibili sul proprio bilancio ordinario per le attività di sperimentazione e di ricerca, incentivando a tal fine la partecipazione dei propri Istituti alla realizzazione dei programmi e degli interventi previsti.