I- PROGETTI GENERALI
Una prima modalità di diffusione delle Tecnologie Didattiche nelle
scuole è quella che parte dalle loro richieste e si adatta agli obiettivi
che esse si pongono.
Questa modalità deve tenere conto:
- del diverso stato di motivazione e di preparazione delle varie scuole,
- delle differenze fra ordini e livelli di scuola,
- della varietà delle tecnologie e della loro rapida evoluzione.
Per questo si richiede
- una sufficiente articolazione degli interventi,
- una gradualità nell'erogazione di risorse,
- la commisurazione delle risorse da erogare alle singole scuole alla loro
domanda reale in un dato momento
La risposta alla domanda delle scuole, d'altra parte, non può avvenire
sulla base di richieste formulate del tutto liberamente, e quindi sostanzialmente
imprevedibili per le seguenti ragioni:
- una domanda totalmente libera non creerebbe alcuna strategia, per quanto
riguarda la struttura e la distribuzione delle risorse,
- anche perseguendo la strategia della risposta alla domanda delle scuole
è comunque necessario fissare alcune priorità e alcuni vincoli
che, per i diversi ordini e livelli, garantiscono una coerenza con le politiche
generali.
- molte scuole, almeno inizialmente, non sono in grado di formulare ipotesi
compiute.
- l'istruttoria di domande del tutto imprevedibili sarebbe praticamente
impossibile.
Si propone quindi di strutturare anzitutto l'azione di diffusione su obiettivi
definiti dalle scuole in due diversi progetti che, nello stesso tempo:
- stabiliscono una strategia flessibile, ma razionale di assegnazione delle
risorse.
- si adattano a due fasi tipiche in cui le scuole si possono trovare: la
fase "esplorativa" e di studio e la fase "applicativa".
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Progetto I (a): Unità operative per i docenti
Obiettivo
L'obiettivo del progetto I (a) è quello di consentire ai docenti
gli strumenti per:
- ricevere una prima formazione di base sulla multimedialità,
- studiare le possibilità applicative della multimedialità
nella didattica,
- esaminare materiali didattici e svilupparne dei propri.
- cooperare con altri docenti della scuola o di scuole distanti,
- coinvolgere classi o gruppi di studenti in alcune attività non
sistematiche che richiedono l'uso della multimedialità
Articolazione dell'intervento
Le scuole che vengono coinvolte nel progetto A ricevono risorse finanziane
per le attrezzature e per la formazione.
Le attrezzature
Il progetto prevede La costituzione di una unità tecnico-operariva
di consultazione, progettazione e sviluppo, che ha anche la funzione di
centro di servizi multimediali riservato principalmente ai docenti dai quali
deve essere utilizzabile anche fuori dell'orario delle lezioni, e che può
includere:
- uno o due computer multimediali,
- un collegamento ad un fornitore di servizi telematici
- almeno un sistema di cattura di immagini da testi e/o da fonti televisive
- un sistema che consenta di proiettare la schermata del computer,
- un televisore (eventualmente adibito anche allo scopo di cui sopra) e
un videoregistratore.
- una medioteca.
La formazione
Per la formazione dei docenti, che includerà una prima fase, molto
essenziale, destinata all'apprendimento dei metodi di base della multimedialità
e una seconda fase di studio degli strumenti e delle applicazioni didattiche,
sarà assegnata alla scuola una somma che la scuola stessa deciderà
come impiegare a seconda delle offerte formative esistenti nel territorio.
Il Ministero, comunque, fornirà modelli di attività formative
differenziate per tipologia di scuola.
L'attività di formazione qui ipotizzata è solo quella specifica,
necessaria per l'acquisizione di una padronanza di base dei sistemi multimediali
e del loro impiego.
Il problema del rapporto fra tecnologie didattiche e formazione dei docenti,
però, non si esaurisce nelle iniziative specifiche di accostamento
alla multimedialità. Tale problema è presente in molte attività
previste dal Piano Nazionale di Aggiornamento, sia a Livello locale sia
a livello nazionale . Queste attività, quale che sia il loro oggetto
e la loro fonte di finanziamento, dovranno a loro volta
- adottare l'uso delle tecnologie didattiche come un fatto normale e costante
- stimolare le attività di produzione diffusa di semplici prodotti
multimediali
- attenersi alle decisioni adottate nell'ambito del programma di sviluppo
per quanto riguarda gli standard tecnologici ed organizzativi e i servizi
generali.
Tempi
Per il progetto si prevede una durata triennale ed esso coinvolgerà
progressivamente tutto il sistema scolastico. Il numero delle scuole coinvolte
per ogni almo dipenderà dalle loro richieste, ma anche dal numero
di esse che, non avendo altre strutture o avendole incomplete o insufficienti,
hanno effettivamente bisogno di accedere a questo progetto.
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Progetto I (b): Multimedialità in classe
Obiettivo
L'obiettivo del progetto I (b) e quello di consentire l'introduzione della
multimedialità nelle normali attività curricolari. Poiché
nei tempi prevedibili le risorse saranno comunque limitate, le singole scuole
dovranno scegliere gli obiettivi didattici, le discipline e le classi su
cui operare. Il Ministero indicherà criteri e priorità. in
relazione alle politiche di innovazione e ai problemi più rilevanti
nei vari ordini di scuola.
Articolazione dell'intervento
Le attrezzature
Il coinvolgimento degli studenti in attività didattiche con l'uso
delle tecnologie richiede evidentemente risorse superiori a quelle delle
unità previste per il progetto I (a).
Si pone, a questo proposito, il problema di definire la tipologia delle
attrezzature e il loro assetto all'interno della scuola. Per quanto riguarda
la tipologia essa non differisce molto da quella dei laboratori del progetto
I (a), salvo il maggior numero di computer e il loro eventuale collegamento
in rete.
Più complesso è il problema dell'assetto delle apparecchiature.
Dato per scontato quanto già detto in premessa, si possono dare diversi
modelli non necessariamente alternativi (a seconda del numero di computer
si possono adottare più soluzioni contemporaneamente):
a) l'attrezzatura di molte aule con una sola postazione multimediale da
utilizzare come supporto alla lezione e al dialogo docente-studenti,
b) la distribuzione di piccoli gruppi di macchine (2-4) in ambienti diversi
nei quali le classi possono svolgere attività dividendosi in gruppi
di media dimensione,
c) l'allestimento di aule con molte macchine, nelle quali gli studenti possano
svolgere, individualmente o in piccoli gruppi attività che richiedono
una forte e continua interazione con le macchine stesse,
d) la creazione di centri-servizio multimediali ai quali non accedono classi
intere, ma gruppi di studenti per lo sviluppo di loro progetti
e) la costituzione di unità mobili che consentano una certa flessibilità
di assetto,
f) il collegamento in rete delle diverse stazioni di lavoro, ovunque esse
si trovino.
Le scuole dovranno essere rese consapevoli della possibilità di assetti
diversi fra i quali dovranno scegliere a seconda degli obiettivi formativi
e quindi dei metodi e dell'organizzazione didattica che intendono adottare.
Il Ministero fornirà comunque una guida e potrà dare criteri
preferenziali per i diversi tipi di scuola.
La formazione
Il fatto che una particolare scuola chieda di accedere a questo progetto
significa che un certo numero di docenti dovrebbe essere già formato
e che essi sono in grado di formulare una specifica ipotesi didattica La
formazione si dovrebbe dunque limitare ad un eventuale coinvolgimento di
altri docenti e si dovrebbe trattare essenzialmente di una attività
svolta all'interno della scuola. Vale quanto già detto nel progetto
I(a) a proposito della costante presenza delle tecnologie didattiche in
tutto il piano di aggiornamento nazionale e locale.
Tempi
Si può prevedere, per questo progetto un inizio contestuale a quello
del progetto I (a), ma una durata quadriennale. Il numero di scuole è
soggetto alle stesse variabili del progetto I(a): ritmo della domanda delle
scuole e loro stato attuale di sviluppo.
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II - PROGETTI SPECIALI FINALIZZATI
Lo sviluppo delle politiche scolastiche e i processi innovativi possono
richiedere interventi specifici per obiettivi particolari ai quali si intende
dare un'alta priorità a livello nazionale e per i quali l'uso delle
tecnologie didattiche può costituire uno strumento decisivo.
É necessario quindi prevedere, accanto a quella dei progetti generali
anche una categoria di progetti speciali finalizzati.
I progetti speciali finalizzati non sono alternativi a quelli generali,
ma si innestano in essi, destinando risorse aggiuntive per gli obiettivi
specifici che si vogliono perseguire, anche a sostegno delle innovazioni
in atto.
Un primo progetto speciale che si intende promuovere è il progetto
speciale finalizzato per l'insegnamento della lingua straniera nella scuola
elementare. Questo obiettivo formativo è uno degli elementi più
fortemente innovativi dei nuovi programmi delle elementari. L'uso di strumenti
multimediali per l'insegnamento delle lingue, anche a questo livello scolastico,
è consolidato in molti sistemi scolastici. Tali strumenti possono
essere tanto più utili in mancanza di una disciplina specifica e
di docenti specialisti.
Lo sviluppo di questo progetto sarà contestuale a quello dei progetti
I(a) e I(b), dei quali come si è detto, costituirà una specificazione.
Il progetto, in via di sviluppo, prevede sia l'acquisizione di software
specifici da parte delle scuole, sia una azione di formazione dei docenti
mirata, aggiuntiva rispetto a quella di base prevista per tutti.
La Direzione competente offrirà alle scuole indicazioni, guide e
servizi specifici E' già iniziato, da parte di una commissione di
esperti un lavoro di censimento e una schedatura analitica del software
disponibile e utilizzabile dalle scuole per gli obiettivi connessi a questo
progetto. I risultati di questo lavoro saranno messi a disposizione delle
scuole e costituiranno il primo contributo.
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